Non avevano nessuna colpa i soldati picchiati
L'esercito non adotterà misure supplementari in seguito alle aggressioni contro alcuni soldati ad Aarau e Payerne (VD). I provvedimenti annunciati il 17 agosto bastano, ha annunciato il capo delle Forze terrestri Jacques Dousse, per il quale le reclute non avevano minimamente provocato gli aggressori, peraltro quasi tutti già noti alle forze dell'ordine.
Questo tipo di violenza, secondo il comandante, è un problema sociale che deve essere seriamente considerato. «Bande di giovani, composte di svizzeri e di stranieri, attaccano indiscriminatamente persone sulla pubblica via, di giorno e di notte, nelle piscine, nelle stazioni o altrove», ha detto.
Forse bisognerebbe istruire i soldati sul «comportamento degli stranieri che non si conoscono» come è il caso per i militi della Swisscoy prima della partenza in Kosovo, ha aggiunto Dousse. In ogni caso, non sarà presa una simile misura a livello nazionale: la situazione non è la stessa a Jassbach (BE) o ad Aarau.
Per il resto il capo della Forze armate terrestri ricorda le misure già adottate: equipaggiare i soldati di spray al pepe o introdurre pattugliamenti della polizia militare sono provvedimenti che non entrano per il momento in linea di conto.
Dal 17 agosto, i militi sono invitati ad uscire in gruppo. In caso di aggressione, è stato raccomandato loro di restare calmi, di non rispondere alla violenza e di chiamare la polizia. In caso di necessità possono ricorrere alla legittima difesa.
Le aggressioni sono avvenute il 6 agosto ad Aarau e il 12 a Payerne. In totale sono stati feriti sette soldati in uniforme.
swissinfo e agenzie

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