Navigation

No della commissione di politica estera degli Stati alla iniziativa dei giovani "Sì Europa"

La commissione di politica estera degli Stati ha detto no all'iniziativa dei giovani "Sì alla Europa" Keystone

Divise invece le deputazioni dei partiti di governo: favorevoli i socialisti, opposizione di radicali e Udc, mentre il Pdc propone un proprio controprogetto.

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 maggio 2000

La commissione di politica estera del Consiglio degli Stati, con 10 voti contro 2, ha invitato venerdì il Plenum a respingere l'iniziativa popolare «Sì all'Europa». Con 8 voti contro 5, la commissione non è entrata in materia su un controprogetto.

Dopo la votazione popolare, che domenica scorsa aveva approvato col 67 per cento i trattati bilaterali tra la Svizzera e l'Unione Europea, l'attenzione politica s'era spostata sull'iniziativa "Sì all'Europa" sulla quale in giugno dovrà pronunciarsi il Parlamento.

Martedì scorso la Commissione esteri del Consiglio nazionale aveva deciso di proporre al plenum della Camera del popolo l'accettazione dell'iniziativa e di chiedere al Consiglio federale di riattivare la domanda di adesione all'UE prima della fine del 2003.

Ora, la Commissione esteri del Consiglio degli Stati, ha preso una decisione diametralmente opposta e raccomanda alla Camera dei cantoni di non entrare in materia né sull'iniziativa popolare, né sul controprogetto. "L'iniziativa è la via sbagliata", ha detto in una conferenza stampa il presidente della Commissione, il democristiano svittese Bruno Frick.

"Il nostro no" - ha aggiunto Frick - "è un no al venir meno politicamente alla parola data: vogliamo mantenere la promessa che abbiamo fatto prima della votazione di domenica scorsa", e cioè che l'approvazione dei bilaterali non avrebbe significato un via libera all'adesione all'UE.

Il presidente Frick ha anche detto che l'obiettivo della maggioranza della Commissione è quello di mantenere aperte tutte le opzioni possibili, da esaminare però dopo aver valutato gli effetti dell'entrata in vigore degli accordi bilaterali.

Questa affermazione rimane però in contrasto con la raccomandazione al plenum della Camera alta, di non approvare il decreto che darebbe al Consiglio federale la competenza di aprire i negoziati di adesione con l'UE. Tale decreto - ha precisato Frick - sarebe giuridicamente troppo vincolante per il Parlamento e per lo stesso Consiglio federale.

Tra venerdi e sabato è poi stato il turno delle deputazioni alle Camere dei partiti di governo affrontare la questione "Si all'Europa". La deputazione parlamentare socialista ha dato il proprio accordo a iniziativa e controprogetto, mentre i radicali sostengono invece una politica pragmatica e raccomandano un ritiro dell'iniziativa.

Chiara l'opposizione da parte dell'Udc, mentre i democratici cristiani propongono un loro controprogetto che segue le grandi linee della strategia europea adottata dal Consiglio federale.

Silvano De Pietro/swissinfo

In conformità con gli standard di JTI

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Partecipa alla discussione!

I contributi devono rispettare le nostre condizioni di utilizzazione.
Ordina per

Cambia la tua password

Desideri veramente cancellare il tuo profilo?

Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.

I migliori articoli della settimana

Restate aggiornati/e con i migliori articoli di SWI swissinfo.ch su un'ampia varietà di argomenti, direttamente nella vostra casella di posta elettronica.

Settimanale

La dichiarazione della SRG sulla protezione dei dati fornisce ulteriori informazioni sul trattamento dei dati.