Il nonno dell'attivista Bhagwati Sahu (l'ultimo a destra) è uno degli abitanti più anziani del villaggio. Ricorda com'era prima dell'industrializzazione, quando i raccolti erano abbondanti. Karin Scheidegger
Operai si dirigono all'acciaieria di Bhilai per iniziare il turno. Karin Scheidegger
La famiglia Dhruv a Rawan, senza il capofamiglia Audesh Kumar Dhruv. Non è più riuscito a trovare lavoro a Rawan perché ha sostenuto la lotta dei lavoratori a contratto della Ambuja-Holcim. Karin Scheidegger
Il cementificio Ambuja-Holcim di Rawan è diventato quasi parte del paesaggio rurale. Karin Scheidegger
Storie di difficoltà – A sinistra: ritratto di famiglia a Tushar, Chhattisgarh. Sono assenti il marito e suo fratello. Centro: una Adivasi (indigena, abitante originaria) del distretto di Durk, nello Chhattisgarh. Molti Adivasi sono stati sfollati a causa di progetti industriali o di guerre civili e costretti alla povertà in aree urbane. Destra: Tekram Devangan con sua madre. Tekram lavorava 12 ore al giorno, inclusa mezza giornata la domenica, per Ambuja-Holcim in cambio di 65 franchi al mese. Karin Scheidegger
Circa 15 km a nord dell'acciaieria di Bhilai, si trova il 'Jamul Labour Camp'. È adiacente alla fabbrica di Associated Cement Companies (ACC), una controllata del gruppo cementifero svizzero LafargeHolcim. Karin Scheidegger
Il duro lavoro manuale in una fornace è una delle poche possibilità per le donne della regione di guadagnarsi da vivere. Karin Scheidegger
Raj Kumar Sahu, vice presidente della Pragatisheel Cement Shramik Sangh union (PCSS), nella sua casa di Jamul, Chhattisgarh. Karin Scheidegger
Il profilo dell'acciaieria di Bhilai sopra la città. Karin Scheidegger
Questo contenuto è stato pubblicato il 01 gennaio 2021 - 22:26
Karin Scheidegger (Photography), Helen James (Photo editing)
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