La giornata di Heinz Wuffli inizia allo spuntare dell'alba: la caldaia viene alimentata con la legna accatastata nella corte. Thomas Kern / swissinfo.ch
Una volta pronta, l'acquavite viene versata nei vecchi bidoni di latte per la diluizione finale, che darà al prodotto più o meno forza. Thomas Kern / swissinfo.ch
La distilleria itinerante - con i sui tubi, le valvole e i pezzi di rame e acciaio cromato – non è più giovanissima. Durante tutto il processo, bisogna tenere gli occhi aperti e osservare da vicino il livello di pressione e la valvola di controllo blu e verde. Thomas Kern / swissinfo.ch
Oggi la frutta fermentata viene consegnata in queste botti di plastica. I clienti forniscono la legna necessaria alla cottura. Thomas Kern / swissinfo.ch
In caso di dubbio, dopo la prova col naso, Heinz Wuffli immerge il dito nella botte e assaggia il prodotto, per evitare che una traccia di aceto finisca nel suo alambicco. Thomas Kern / swissinfo.ch
Queste tinozze in legno e rame sono state sistemate di recente e le guarnizioni sostituite. Durante la cottura, la distilleria itinerante è sottoposta a una pressione di circa 5 bar. Thomas Kern / swissinfo.ch
I contadini consegnano i loro prodotti alla distilleria, danno un colpo di mano a Heinz Wuffli e ne approfittano per scambiare due chiacchiere. Thomas Kern / swissinfo.ch
La distilleria itinerante: la caldaia a vapore, le tre botti, la colonna e il sistema di raffreddamento (da sinistra a destra). Thomas Kern / swissinfo.ch
Le ciliegie scivolano lungo la botte. Ne uscirà del kirsch. Thomas Kern / swissinfo.ch
Heinz Wuffli sigilla una delle botti, pronta per la cottura. Thomas Kern / swissinfo.ch
Quando l'acquavite è pronta, un termometro ne misura la gradazione alcoolica. Thomas Kern / swissinfo.ch
Heinz Wuffli con l'agricoltore Benedikt Schnyder. I due discutono di lavoro, famiglia e fattoria. Thomas Kern / swissinfo.ch
La distilleria in azione. Al termine della cottura della frutta, tutto l'impianto è avvolto da una nube di vapore. Thomas Kern / swissinfo.ch
A sinistra: l'acquavite viene versata nelle apposite bottiglie. A destra: una delle numerose valvole dell'impianto. Thomas Kern / swissinfo.ch
Niente computer per Heinz Wuffli. Tutto viene ancora registrato con carta e penna. Thomas Kern / swissinfo.ch
A sinistra: le ciliegie vengono fermentate in botte. A destra: la frutta trasformata in acquavite. Thomas Kern / swissinfo.ch
Ogni contadino ha diritto a una certa quantità di alcool forte esente da tasse, in funzione della grandezza e del tipo di attività agricola. Tutto deve però essere registrato presso la Regia federale degli alcool (RFA). Thomas Kern / swissinfo.ch
Per diminuire il tenore di alcool, l'acquavite viene tagliata con dell'acqua distillata. Thomas Kern / swissinfo.ch
Imbottigliata e pronta per essere messa in cantina. Secondo le cifre della Regia federale degli alcool, vi sono circa 2,5 milioni di litri di acquavite che maturano nelle cantine svizzere. Salute! Thomas Kern / swissinfo.ch
Per oltre vent'anni, Heinz Wuffli ha visitato ogni inverno le aziende agricole della Svizzera orientale con la sua distilleria itinerante. A fine gennaio 2012 ha deciso di parcheggiare questa vecchia amica, ormai ottantenne, nel cortile di Benedikt Schnyder, a Illighausen, nel canton Turgovia.
Questo contenuto è stato pubblicato il 09 febbraio 2013 minuti
Thomas Kern è nato in Svizzera nel 1965. Dopo una formazione di fotografo a Zurigo, ha iniziato a lavorare come fotoreporter nel 1989. Nel 1990 ha fondato l'agenzia fotografica svizzera Lookat Photos. Thomas Kern ha vinto due volte il World Press Award e ha ottenuto diversi riconoscimenti in Svizzera. Il suo lavoro è stato esposto in varie mostre ed è rappresentato in diverse collezioni.
Al mattino, i contadini portano le loro botti piene di frutta fermentata,. Prima vengono distillate le mele e le pere, poi le ciliegie e infine altra frutta col nocciolo. Niente mele cotogne: quest'anno il raccolto è stato disastroso.
Con la sua macchina, Heinz Wuffli non può però fare magie: «L'aroma dell'acquavite dipende in gran parte dalla qualità della frutta". Alcune botti vengono così scartate immediatamente, dopo un rapido test olfattivo e gustativo. Quando la fermentazione non va per il verso giusto, lo zucchero della frutta non si trasforma in alcool, ma in aceto. E Heinz Wuffli non ne vuole traccia nel suo alambicco.
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