Le loro armi non sono della stessa epoca, ma sia Helvetia – la personificazione della Svizzera –sia il fuciliere hanno un obiettivo comune: difendere l'integrità del paese al centro di un'Europa in fiamme. Bibliothek am Guisanplatz, Berne
La rappresentazione idealizzata della mobilitazione generale: l'uomo prende il fucile, bacia la moglie e parte per andare a proteggere i confini. bibliothèque am Guisanplatz, Berne
Questa cartolina ha la peculiarità di avere dei personaggi in una posa piuttosto naturale e non stereotipata. Dà l'opportunità di intravvedere le difficoltà di quel periodo: gli uomini mobilitati non ricevono alcuna indennità per perdita di guadagno e le mogli devono cavarsela da sole. Collection privée U. Gribi, Büren a.d. Aare
Con l'entrata in guerra dell'Italia, nel 1915, il controllo dei confini si estende anche al sud delle Alpi. Collection privée U. Gribi, Büren a.d. Aare
Mentre le potenze si dilaniano, la Pace preserva la piccola Svizzera. Collection privée U. Gribi, Büren a.d. Aare
Dopo aver fatto i primi sobbalzi all'inizio del 20esimo secolo, a partire dal 1914 l'aereo diventa un'arma di guerra. Collection privée U. Gribi, Büren a.d. Aare
Con la scopa in mano, questa robusta contadina è pronta a proteggere la patria svizzera di fronte ai soldati dei vari paesi belligeranti. Bibliothèque am Guisanplatz, Berne.
Assieme al cannone, la mitragliatrice è l'arma che fa cadere il maggior numero di uomini durante la Prima guerra mondiale. All'inizio del conflitto, l'esercito svizzero ne aveva solo 72, ma entro il 1918 ne saranno costruite e distribuite alle truppe 1'600. Collection privée U. Gribi, Büren a.d. Aare
"Servizi amorosi nell'accantonamento". Solitamente, le donne raffigurate vicino ai soldati indossano un costume tradizionale, per rafforzare il carattere patriottico dell'illustrazione. Musée suisse de l'art populaire, Bâle
L'albero di Natale troneggia al centro della casa del soldato. Da notare che, pur essendo la vigilia di Natale, sono servite solo bevande analcoliche. Bibliothèque am Guisanplatz, Berne
Valorizzazione del ruolo umanitario della Svizzera, qui per i feriti di guerra. Collection privée U. Gribi, Büren a.d. Aare
Su questa cartolina, la Svizzera è rappresentata come un'isola di pace. Diffusa per Pasqua, tramite gli auguri lancia anche un appello alla pace tra le monarchie centrali e la Francia, simboleggiate in primo piano. Collection privée U. Gribi, Büren a.d. Aare
Media di massa, la cartolina vive un vero e proprio periodo d'oro all'inizio del 20esimo secolo. È un mezzo molto popolare di inviare un piccolo messaggio in un'epoca in cui il telefono non è ancora disponibile in tutte le case.
Questo contenuto è stato pubblicato il 02 agosto 2014 - 10:20
Specialista di politica federale. In precedenza, redattore presso l'Agenzia telegrafica svizzera (oggi Keystone-ats) e Radio Fribourg.
Sia nei paesi belligeranti che in Svizzera, la Prima guerra mondiale provoca una proliferazione di temi rappresentati. Le cartoline diventano un supporto per la propaganda, la satira, il patriottismo e servono anche ad illustrare – in una forma certamente molto idealizzata – la vita militare.
Cento anni dopo lo scoppio del conflitto, queste cartoline costituiscono quindi una miniera di informazioni. A differenza di altre fonti, come i film, i giornali o la letteratura, questo materiale finora era stato un po' trascurato. Ma di recente, degli storici hanno esaminato attentamente le illustrazioni che consentono immergersi nell'atmosfera dell'epoca. E più che le immagini stesse, è soprattutto il messaggio che trasmettono che permette di decifrare la posta in gioco e le preoccupazioni del tempo.
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