Modello svizzero per la riforma della sanità in Italia
Per il ministro italiano della sanità, Umberto Veronesi, l'esempio da seguire è quello degli ospedali cantonali svizzeri. Il noto oncologo divende il progetto di riforma elaborato da Rosy Bindi e intende aggiungere alcuni correttivi.
In un'intervista accordata al Corriere della Sera di venerdì 12 maggio, Umberto Veronesi presenta il suo modello di struttura sanitaria pubblica: «un ospedale simile a quelli cantonali svizzeri, dove il medico è sempre disponibile nei confronti dei pazienti, svolge nel contempo attività di ricerca e si aggiorna continuamente».
Secondo il ministro italiano della sanità, questo sistema rientra sia nell'interesse del personale ospedaliero che della collettività. L'elaborazione del progetto sostenuto da Veronesi è stata affidata ad un gruppo di esperti, che avranno una trentina di giorni a disposizione per completare il loro lavoro e presentare soluzioni fattibili.
L'obbiettivo dell'oncologo è di portare avanti la riforma disegnata da Rosy Bindi, ministra della sanità nel governo precedente, applicandola «intelligentemente». Tra i principali punti della riforma, che tocca anche la struttura gerarchica delle cliniche e il trattamento fiscale degli specialisti, vi è la definizione delle funzioni e delle attività del corpo medico ospedaliero.
Secondo Veronesi queste attività devono essere meglio integrate nell'ambito della gestione ospedaliera. Invece dell'attuale separazione tra il lavoro svolto in clinica e quello privato, il medico dovrebbe poter condurre le tutte le sue attività terapeutiche e chirurgiche all'interno dell'ospedale.
Un modelli già in vigore negli ospedali cantonali svizzeri, dove i medici vi lavorano a tempo pieno, occupandosi anche della cura dei loro pazienti privati. In questi ospedali, molti specialisti assumono anche lavori di ricerca, proseguono la loro formazione professionale e, in alcuni casi, sviluppano l'insegnamento degli studenti universitari. Attività, tutte queste, sostenute e regolate dalla struttura ospedaliera.
Sempre in base all'esempio svizzero, il ministro italiano della sanità propone per i pazienti un regime di degenze brevi, liste di attese minime e un trattamento uguale per tutti. Il modello svizzero è già stato introdotto nell'Istituto europeo oncologico di Milano, la cui direzione scientifica è stata affidata a Veronesi.
Armando Mombelli

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