"Non mi sentirete mai parlare di 'Switzerland first'"
Il ministro svizzero degli affari esteri Ignazio Cassis vuole rafforzare la consapevolezza che la Svizzera ha del proprio ruolo nel mondo. Nell'intervista a swissinfo.ch, il consigliere federale spiega perché la Svizzera dovrà agire sulla base di interessi chiaramente definiti.
- Deutsch "’Switzerland first’ werden Sie von mir nie hören" (originale)
- Español “Nunca me escucharán decir ‘Switzerland first’”
- Português Vocês jamais me ouvirão falar "Suíça acima de tudo"
- 中文 "我永远不会说:瑞士第一"
- Français «Vous ne m’entendrez jamais dire ‘Switzerland First’»
- عربي "لن تسمعي مني أبداً شعار: سويسرا أولاً"
- English ‘You’ll never hear “Switzerland first” from me’
- 日本語 カシス外相「私からスイスファーストという言葉を聞くことは絶対にない」
swissinfo.ch: Lei conosce bene la psicologia del nostro Paese. Come intende rafforzare in futuro la consapevolezza che la Svizzera ha del suo ruolo nel mondo?
Ignazio Cassis: La questione non concerne il 'come', ma il 'cosa'. Quali sono le chance e le opportunità che la Svizzera vuole cogliere nel mondo tra dieci anni? Dove ci porterà il viaggio? Questo include valori, una posizione e una visione. Vogliamo conoscere i motori dello sviluppo. Stiamo parlando di digitalizzazione, cambiamento climatico e flussi migratori. Ora dobbiamo concentrarci sulle sfide e soprattutto sulle opportunità che si prospettano per la Svizzera. Il 'come' verrà dopo.
swissinfo.ch: La Svizzera non è una grande potenza, non fa parte dell'Europa e ha un ruolo geopolitico marginale. Quando i grandi Stati chiamano, la Svizzera offre i suoi buoni uffici. La Svizzera non deve liberarsi da questo ruolo di opportunista?
I. C.: La Svizzera è stata piuttosto reattiva nel corso della sua storia. Ma ho parlato di una Svizzera guidata dalle opportunità. Opportunista significa qualcos'altro, è un termine con una connotazione negativa. E finora la Svizzera non si è comportata in questo modo, viviamo in un Paese molto bello.
Ma questo non è sufficiente. Non si può agire soltanto in maniera reattiva. Ora dobbiamo chiederci attivamente qual è il futuro che dovrebbero costruire il governo e i Cantoni. Per rispondere a questa domanda dobbiamo interrogarci su come sarà il mondo tra dieci anni. Sono considerazioni che abbiamo effettuato.
swissinfo.ch: Con quali punti di forza la Svizzera potrà affermarsi nella concorrenza globale di opinioni e dibattiti?
I.C.: I marchi globali sono stabilità, affidabilità, certezza del diritto, prevedibilità e neutralità. Questi sono i cinque punti più importanti che ci rendono affidabili nel mondo. Per questo motivo la Svizzera è spesso chiamata a svolgere un lavoro di mediazione tra Stati.
swissinfo.ch: Quali sono le sfide che la Svizzera dovrà affrontare tra dieci anni?
I. C.: Dobbiamo rafforzare il sistema multilaterale nel mondo. Un mondo che ha ora diverse potenze, tra cui la Cina, ma anche la Turchia, il Brasile, il Sudafrica e altri. Ci sono sempre più poli che vogliono esercitare il potere. La questione è di sapere come possiamo svolgere un ruolo in questa situazione, affinché non ci sia un'escalation violenta. La Svizzera, con la Ginevra internazionale, è attrezzata in modo ideale per svolgere un buon lavoro.
"La Svizzera, con la Ginevra internazionale, è attrezzata in modo ideale per svolgere un buon lavoro"
swissinfo.ch: La visione per la politica estera della Svizzera 2028, la cosiddetta AVIS28Link esterno, illustra soprattutto i vantaggi per la Svizzera. Per Lei si tratta quindi di una 'Switzerland first'?
I. C.: Non mi sentirete mai parlare di 'Switzerland first'. [L'espressione] proviene dalla campagna elettorale negli Stati Uniti. 'America first' significa più della sua semplice traduzione. Ma ovviamente rappresento gli interessi della Svizzera. È il dovere di ogni consigliere federale. L'articolo 2 della Costituzione afferma chiaramente che è nostro compito salvaguardare la sicurezza del nostro Paese e promuovere la prosperità, anche nella politica estera.
Ciò è possibile grazie alle buone relazioni con gli altri Paesi e alla stabilità nel mondo. In questo senso, la politica estera è sempre una politica di difesa degli interessi, soprattutto in una democrazia diretta. La Svizzera è e rimane un Paese solidale e aperto al mondo. Valori e interessi non sono in contrasto. Sono interdipendenti e si sostengono a vicenda.
L'intervista a Ignazio Cassis è stata realizzata da Larissa M. Bieler, direttrice di swissinfo.ch, a margine del Congresso degli svizzeri all'estero, tenutosi a metà agosto a Montreux. Potete ascoltare l'intervista integrale (in tedesco) cliccando sul seguente filmato.

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