Mercati valutari: ancora giù l'euro, ma anche il franco subisce l'offensiva del dollaro
Rispettando le previsioni della vigilia, la Banca Centrale Europea ha alzato di un quarto di punto i tassi di riferimento dell'euro. L'obiettivo dichiarato è quello di impedire un aumento sensibile dell'inflazione.
Ma il comunicato dell'istituto cita anche il rapporto inadeguato dell'euro con il dollaro, lasciando trasparire anche l'altro obiettivo implicito: evitare una caduta eccessiva della moneta unica nei confronti di un biglietto verde ancora molto forte.
E questo secondo obiettivo è appunto il più difficile da raggiungere in tempi brevi. Il rialzo dello 0,25 percento - che porta il tasso principale dell'euro al 3,75 percento - era già dato per scontato dagli investitori e cosi' giovedì l'euro ha perso ancora terreno.
La moneta europea ha trovato un po' di ossigeno dopo la pubblicazione dei dati sulla crescita americana nel primo trimestre di quest'anno. Crescita notevole - del 5,4 percento -ma non cosi' alta come previsto.
Ma si è trattato di una pausa e ora l'euro continua a soffrire sui mercati. Secondo una parte degli analisti, sull'euro pesa l'effetto congiunto della forza del dollaro e delle incertezze politiche in alcuni Paesi europei. Elementi questi che contrastano l'effetto positivo della ripresa economica in atto in Eurolandia. Ci vorrà dunque probabilmente tempo per una risalita dell'euro.
Il franco svizzero, dal canto suo, subisce l'offensiva del dollaro e guadagna solo qualche frazione nei confronti dell'euro. La Banca Nazionale aveva già steso la sua rete di protezione a fine marzo, con un robusto aumento dei tassi di mercato, dello 0,75 percento.
Anche per l'istituto di Zurigo l'obiettivo è limitare la discesa nei confronti del biglietto verde, per mantenere il franco come moneta di diversificazione per gli investitori e per evitare un costo troppo elevato delle importazioni, con il conseguente pericolo di ripresa dell'inflazione.
Lino Terlizzi

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