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Meno imposte per una piazza economica più attrattiva

Lo chiedono il Vorort, l'USAM e l'Associazione svizzera dei banchieri, per migliorare la competitività della piazza economica svizzera. Per il presidente del Vorort, Andres Leuenberger (foto) sono necessari sgravi fiscali per 4-6 miliardi entro il 2006.

Questo contenuto è stato pubblicato il 13 aprile 2000

Gli ambienti economici, che hanno presentato le loro proposte per un nuovo regime fiscale, chiedono, in particolare, una riduzione generalizzata dell'imposta federale diretta e l'abolizione della tassa di bollo sulle transazioni in borsa. "L'attuale regime finanziario della Confederazione scade nel 2006, e dobbiamo cogliere l'occasione per adottare un sistema fiscale efficace e capace di stimolare la crescita economica" ha detto il presidente dell'Unione svizzera di commercio e d'industria (Vorort), Andres Leuenberger.

Un'economia fiorente è "la condizione sine qua non di una prosperità duratura e del mantenimento della sicurezza sociale nel nostro paese", ha precisato Leuenberger, per il quale se la Svizzera vuole una posizione privilegiata fra i paesi industrializzati, deve riportare l'onere fiscale attorno al 30 percento entro il 2001.

Fra il 1990 e il 1998 il carico fiscale è progressivamente aumentato fino a raggiungere il 35,1 percento del prodotto interno lordo (Pil). Parallelamente, la progressione delle spese pubbliche nel Pil durante gli anni '90 ha raggiunto livelli inquietanti, oltre sei punti percentuali.

Gli ambienti economici, per i quali questa tendenza dev'essere assolutamente invertita, vogliono una stabilizzazione generale delle spese della Confederazione in valore reale e respingono categoricamente l'introduzione di ogni nuova imposta, in particolare la tassa di successione a livello federale, l'imposta sui guadagni in borsa e le tasse sull'energia.

Attualmente, le prospettive economiche sono decisamente favorevoli ma c'è il rischio che l'aumento delle entrate fiscali, dovuto alla ripresa economica, susciti nuove richieste in materia di spese dello Stato. «Dobbiamo esigere adesso, a titolo preventivo, una riduzione delle imposte per evitare l'apparizione di nuove bramosie», ha detto il presidente del Vorort.

swissinfo e agenzie

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