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Marco Camenisch fra prigione e fuga

Un'immagine di Camenisch del 1991, aveva 39 anni Keystone

Latitante da anni, dopo una criticata condanna del 1979 per terrorismo da parte di un tribunale svizzero, Marco Camenisch viene catturato in Toscana nel 1991.

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 gennaio 2003

Prigione e fuga caratterizzano la sua vita da oltre vent'anni.

Marco Camenish 51 anni - nome di battaglia Martino - ha trascorso 11 anni nelle prigioni italiane. Era infatti stato catturato nel 1991 a Cinquale, in provincia di Massa Carrara - storicamente una delle roccaforti dell'anarchismo italiano - a seguito di una decina di attentati ai tralicci dell'Enel avvenuti fra il 1989 e il 1991 proprio sulla costa toscana.

La cattura era stata molto movimentata, con una sparatoria che era costata a Camenish una condanna a 12 anni per tentato omicidio dei carabinieri coinvolti nell'operazione.

Il 18 aprile scorso, Camenish ha terminato la sua detenzione italiana ed è stato estradato in Svizzera, dove deve scontare altre pesanti condanne. Era infatti evaso, nel 1981, dal carcere di Regensdorf, dove stava scontando una condanna a dieci anni per un attentato con la dinamite contro una centrale elettrica di Bad Ragaz, nel 1979.

Nel corso dell'evasione, condotta con altri detenuti, un agente penitenziario era rimasto ucciso e un altro gravemente ferito. Gli si attribuisce inoltre l'omicidio di un doganiere nel 1989 a Brusio, località della Valposchiavo sul confine italo-svizzero.

Camenisch, che su uno dei siti Internet dei movimenti anarchici si professa anarchico-rivoluzionario, era stato trasferito il 12 dicembre scorso nel carcere di massima sicurezza di Thorberg, vicino a Berna. Dal 18 gennaio, aveva iniziato lo sciopero della fame contro le dure condizioni di detenzione a cui era sottoposto.

swissinfo, Paolo Bertossa, Roma

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