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La Svizzera favorevole a Gerusalemme Est capitale palestinese

Giovani palestinesi mascherati portano in tripudio il modellino della moschea di Al Aqsa, uno dei luoghi santi dell'Islam, ubicata nella città vecchia di Gerusalemme Keystone

Il sostegno della Svizzera all'idea di una capitale palestinese a Gerusalemme Est rischia di turbare le relazioni con Israele. Questa posizione è infatti in conflitto con i progetti del neo eletto primo ministro israeliano Ariel Sharon.

Questo contenuto è stato pubblicato il 08 febbraio 2001 minuti

Per l'ambasciata israeliana a Berna, la posizione elvetica su Gerusalemme Est, espressa dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) dopo la vittoria di Sharon, è nuova, indica il responsabile delle relazioni con la stampa Daniel Halévy-Goetschel.

Finora la Svizzera considerava che lo statuto della città santa dovesse essere determinato nell'ambito di negoziati fra le parti. «La posizione espressa dal DFAE va oltre», sottolinea Halévy- Goetschel. Il responsabile israeliano comunque relativizza la nuova posizione, definendola «informale». Ne riferirà alle autorità israeliane ma è ancora troppo presto per dire se Israele reagirà.

Da parte sua il portavoce del DFAE Livio Zanolari ricorda che la Svizzera sostiene l'idea di una capitale palestinese a Gerusalemme Est fin dai progressi registrati al vertice di Camp David in luglio. Washington aveva proposto di dividere Gerusalemme Est in una zona sotto sovranità israeliana e quartieri controllati dai palestinesi, ma non era stato trovato un accordo in merito.

«La Svizzera non svolge un ruolo attivo nei delicati negoziati fra israeliani e palestinesi», ha aggiunto Zanolari. «Non intende dettare alcuna soluzione» ma si basa sulle risoluzioni dell'ONU 242 e 338 e i progressi fatti recentemente anche durante i negoziati di Taba, in Egitto.

Ariel Sharon ha ribadito nel suo primo discorso da premier che il futuro governo «s'impegnerà a rafforzare e consolidare Gerusalemme unificata capitale d'Israele e eterna capitale del popolo ebraico».

swissinfo e agenzie

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