La stagione degli stadi
Dopo Basilea, Berna e Ginevra, anche Zurigo si lancia nel progetto di un suo nuovo stadio. Si chiamerà "Stadio FIFA", conterrà 30 mila spettatori e sarà pronto per gli europei del 2008.
"Questo stadio non lascerà insoddisfatto alcun desiderio", ha detto il municipale all'urbanistica e candidato sindaco Elmar Ledergerber, che ha fatto della realizzazione di quest'opera il fiore all'occhiello del suo impegno politico per la città sulla Limmat. In effetti, questo progetto costituito da due pentagoni sovrapposti ma non combacianti, è un segno architettonico molto originale, una costruzione imponente che accoglierà anche negozi, ristoranti, uffici e un albergo.
Finanziamento interamente privato
In origine, Ledergerber avrebbe voluto un solo superstadio per Zurigo, che sostituisse sia il Letzigrund che l'Hardturm, da dedicare non soltanto al calcio ma anche all'atletica, e nel quale si potessero tenere anche dei concerti. Difficoltà di finanziamento per un progetto giudicato esagerato e problemi di progettazione delle previste tribune mobili, hanno fatto ripiegare su una soluzione più semplice. Il nuovo stadio sostituirà soltanto l'Hardturm e sarà dedicato soltanto al calcio (lo useranno Grasshoppers e FC Zurigo), mentre il Letzigrund verrà ristrutturato e servirà soltanto all'atletica leggera.
Il costo di 350 milioni verrà interamente coperto da privati, tra i quali in prima fila il Credit Suisse, in cambio della donazione, da parte della città, di 17 mila metri quadrati di terreno. La costruzione potrà ospitare fino a 30 mila spettatori e dovrebbe venir terminata entro il 2006, purché i cittadini zurighesi approvino, in una votazione popolare prevista entro la fine di quest'anno, il conferimento del terreno ai costruttori del nuovo stadio.
La nuova struttura (che potrebbe portare il nome della FIFA se, come promesso, la Federazione internazionale di football vi trasferirà il suo centro operativo) è opera degli zurighesi Markus Peter e Marcel Meili, che appartengono a quel ristretto gruppo di architetti svizzero-tedeschi di fama internazionale, come Peter Zumthor, Herzog & de Meuron (che hanno fatto il nuovo St.Jakob di Basilea) e Diener & Diener.
Una sfida tra le maggiori città svizzere
Il progetto del nuovo stadio ha sollevato subito un certo entusiasmo, sia per l'immagine architettonica, che s'inserisce molto bene nel panorama urbanistico della città, sia per la soluzione trovata al suo finanziamento ed ai problemi e tempi di realizzazione. Le premesse infatti sembrano favorevoli, visto che le relative modifiche al piano regolatore sono state approvate all'unanimità dal Consiglio comunale. L'inaugurazione potrebbe quindi avvenire in tempo per accogliere i campionati europei di calcio del 2008, sempre che l'UEFA scelga, nel dicembre prossimo, la candidatura comune di Svizzera ed Austria per quell'evento.
Così, dopo lunghe discussioni, finalmente Zurigo potrà dotarsi di uno stadio di calcio di livello europeo. La presentazione del progetto è certamente un'importante carta supplementare da giocare in favore della candidatura svizzera ad ospitare i campionati europei del 2008.
Ma per Zurigo è anche un segno di affermazione nei confronti di Basilea, che ha già il suo nuovo St.Jakob, e di Berna e Ginevra che stanno già rinnovando o progettando di rinnovare le rispettive strutture calcistiche, troppo piccole ed antiquate. In più, Zurigo manterrà e rinnoverà un secondo stadio, il Letzigrund, per l'atletica leggera, oltre a disporre dell'Hallenstadion, i cui lavori di ristrutturazione dovrebbero cominciare entro un paio d'anni.
Decisivo l'interesse del pubblico
Il problema comunque rimane, a Zurigo come a Basilea, Berna e Ginevra, il numero di spettatori e quindi la redditività di tali strutture. A Zurigo, l'Hallenstadion ha dovuto sopprimere, dopo 50 anni di storia, la famosa
"sei giorni" di ciclismo, proprio per l'interesse decisamente ridotto del
pubblico.
Per il calcio, ora molte speranze vengono poste nei campionati europei del 2008, ma se la candidatura svizzera non venisse accolta e sempre meno gente continuasse a seguire dal vivo le partite, anche questa gara a chi possiede lo stadio più bello finirebbe per diventare un inutile e soprattutto costosissimo gioco.
Silvano De Pietro

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