La Procura federale indaga su presunte spie tedesche infiltrate in una società friburghese
Agenti segreti germanici si sarebbero infiltrati nella società friburghese Decotec SA, che a metà degli anni novanta era entrata nel mirino delle autorità tedesche per rapporti d'affari con la Libia.
Il reato ipotizzato dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC) è di spionaggio economico, ha detto oggi il viceprocuratore federale, Felix Bänziger, confermando la notizia apparsa nella «SonntagsZeitung». Il procedimento è stato avviato il 4 agosto su denuncia penale della società friburghese.
Lo scorso mercoledì è stato ascoltato un membro del consiglio di amministrazione della Decotec SA. Gli interrogatori proseguono, ha detto il viceprocuratore. Il procedimento presenta però alcuni problemi: «siamo in presenza di un delitto di natura politica, per il quale la Germania non ci concede alcuna assistenza giudiziaria», ha spiegato Bänziger.
Come riportato nelle colonne della «SonntagsZeitung», verso la metà degli anni novanta, gli agenti tedeschi avevano ottenuto informazioni riservate sulla ditta svizzera, attiva nella fabbricazione di prodotti disinfettanti. A quell'epoca, la Decotec era stata posta sotto stretta sorveglianza dalle autorità germaniche per le relazioni d'affari intrattenute con la Libia.
Berna offrì l'assistenza giudiziaria richiesta dalle autorità del paese confinante. Un uomo d'affari tedesco venne condannato dalla giustizia del suo paese per esportazione illegale verso la Libia.
Lo spionaggio economico è un reato perseguibile d'ufficio. Nel gennaio del 1999, la Procura federale era già stata allarmata dalla Decotec riguardo alle presunte attività di spionaggio, ma non aveva dato seguito alla segnalazione.
Il MPC respinge comunque le accuse di aver favorito i servizi segreti tedeschi e Bänzinger ha spiegato che l'atteggiamento della Procura federale è normale in casi di questo genere. Lo spionaggio economico è un reato che tocca interessi privati: quelli della Confederazione non sono quindi mai stati messi in pericolo in questa vicenda, ha poi sottolineato il viceprocuratore federale.
Missioni di servizi segreti stranieri sul territorio della Confederazione rappresentano però delle violazioni della sovranità territoriale elvetica da parte di uno stato terzo. E quando tali vicende vengono scoperte, nascono spesso tensioni diplomatiche tra le nazioni interessate. L'ultimo caso, che ha interessato la Svizzera, è stato quello del Mossad, allorché agenti dei servizi segreti israeliani cercarono di istallare un apparecchio di ascolto in un appartamento di Berna.
swissinfo e agenzie

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