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La politica famigliare secondo l'UDC

Il presidente dell'UDC Ueli Maurer e la vicepresidente Cornelia Stamm in occasione della presentazione del programma di politica famigliare Keystone

La famiglia deve restare il fondamento della società, con lo stato che deve limitarsi a garantire la sicurezza e a proteggere la vita. Questa la visione dell'UDC in ambito di politica familiare.

Questo contenuto è stato pubblicato il 10 luglio 2001 minuti

Capitolo ampiamente trascurato della politica sociale, la politica famigliare è tornata negli ultimi mesi alla ribalta dell'attualità diventando terreno di battaglia soprattutto tra i partiti borghesi. Dopo il PLR settimana scorsa, martedì è toccato all'UDC illustrare la propria posizione, mentre mercoledì sarà la volta del PPD.

Per l'Unione democratica di centro il modello classico di famiglia, ossia quella formata da uomo e donna sposati con figli, deve costituire il punto di riferimento per ogni decisione politica in questo ambito. Il principio guida deve essere la responsabilità personale, ha sottolineato Cornelia Stamm, vicepresidente dell'UDC. L'educazione e la cura dei figli devono quindi rimanere saldamente nelle mani dei genitori e non delegate allo Stato. Il presidente dell'UDC, Ueli Maurer, ha colto l'occasione per criticare i partiti borghesi, colpevoli di voler introdurre nuove sovvenzioni a livello federale per finanziare mense scolastiche o asili nido o per nuove assicurazioni sociali.

Un'offerta a livello nazionale di prestazioni e istituti per bambini da parte dell'ente pubblico farebbe perdere attrattività e significato al tradizionale sistema famigliare. L'UDC rimane inoltre contraria all'introduzione di un'assicurazione maternità di 14 settimane, un'idea ripresa e rielaborata ultimamente anche dall'ala economica del PLR che nel 1999 aveva avversato il progetto. Favorevoli soltanto alla soluzione minima, i democentristi sostengono un congedo pagato dal datore di lavoro di 8 settimane.

Lo stato dovrebbe limitare i suoi interventi e concedere piuttosto maggiori libertà alle famiglie, in particolare sotto forma di riduzioni fiscali. L'UDC sostiene perciò un massiccio aumento delle deduzioni per i figli, dagli attuali 5100 fino a 10mila franchi. Fedele al proprio modello famigliare, l'UDC è però contraria a che questa possibilità sia permessa nel caso in cui i figli vengano presi in cura da terze persone, ciò che verrebbe incontro soprattutto alle famiglie monoparentali in cui il genitore deve lavorare.

Secondo la visione democentrista della politica familiare, e dunque dell'intera società, il compito principale dello stato è quello di garantire la sicurezza interna e di proteggere la vita. Il consigliere nazionale Peter Föhn ha perciò ribadito l'opposizione del suo partito ad ogni soluzione dei termini in materia di aborto. In una società in cui anche ai criminali più gravi e a chi abusa dei bambini viene riconosciuto il diritto alla vita, questo dovrebbe essere concesso anche al nascituro, ha detto Föhn. E in vista della campagna per il voto sulla soluzione dei termini, il presidente Maurer ha colto la palla al balzo per lanciare una frecciata ai democristiani definendo una "alibi" la loro proposta alternativa di una consulenza obbligatoria.

Luca Hoderas

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