La nuova Crossair approva il modello 26/26
Nella nuova compagnia saranno integrati 26 velivoli Swissair a medio raggio e 26 a lungo raggio. Nominati vicepresidenti Claudio Generali e Riccardo Gullotti.
Al termine di quasi otto ore di discussione il nuovo consiglio d'amministrazione di Crossair, riunitosi mercoledì a Basilea per la prima volta, ha approvato il piano operativo che prevede l'integrazione nella nuova compagnia di 26 velivoli Swissair a medio raggio e di altrettanti a lungo raggio, ponendo però condizioni precise.
Nessuna novità è invece emersa riguardo alle trattative in vista di un'alleanza internazionale, né in merito al nome della futura compagnia aerea. Il CdA ha nominato infine Claudio Generali e Riccardo Gullotti alla vicepresidenza della società.
Modello 26/26, ma a tre condizioni
Il via libera al cosiddetto modello 26/26 è stato subordinato a tre condizioni: la struttura dei costi prevista dovrà essere strettamente rispettata, la nuova compagnia non dovrà subentrare in alcun obbligo finanziario di Swissair e Zurigo dovrà approvare in votazione popolare il prossimo 13 gennaio la partecipazione del cantone - pari a 300 milioni di franchi - alla ricapitalizzazione della società, ha indicato il presidente della direzione generale di Crossair André Dosé al termine della seduta, pochi minuti prima della 22.00.
Tra Basilea e Zurigo
Per quanto riguarda la spinosa questione della suddivisione delle attività fra Basilea e Zurigo - un tema molto caldo nella Svizzera tedesca - Dosé ha detto che la compagnia avrà un sede doppia e che anche diversi comparti del gruppo saranno presenti in entrambe le città. Ad esempio lui stesso dividerà le sue attività fra due uffici.
In un comunciato diffuso giovedì, la Crossair conferma la suddivisione delle attività fra le due sedi. Le diverse divisioni saranno insediate in una o nell'altra sede, in conformità a criteri pratici ed economici. Così, le operazioni di volo e la vendita avranno Zurigo quale principale centro d'attività. La direzione ha preso misure affinché la transizione avvenga nel miglior modo possibile per le collaboratrici e i collaboratori.
Progressi sono pure stati fatti nell'attribuzione delle funzioni di quadro: su un totale di 45 posti di vice- direttore, quasi il 25 per cento è stato assegnato a collaboratori dell'ex Swissair. Circa il 90 per cento dei quadri richiesti ha già dato il proprio accordo e firmato un contratto d'assunzione.
Nuovi vicepresidenti
«Abbiamo trovato la migliore soluzione», ha commentato Dosé. L'atmosfera fra gli undici membri del CdA - riuniti dalle 14.00 - era eccellente, ha aggiunto. L'organo societario eletto il 6 dicembre scorso e guidato da Pieter Bouw ha inoltre fissato le sue strutture, optando per una doppia vicepresidenza. Ad occupare le due poltrone sono stati chiamati il banchiere ticinese Claudio Generali - già in forza fin dal 1991 al CdA della «vecchia» Crossair - e Riccardo Gullotti, dal 1995 al 1999 presidente della direzione di Kuoni.
Per quanto riguarda l'adesione ad un'alleanza globale del settore aereo sono in corso intense trattative, precisa un comunicato diramato in tarda serata da Crossair. La direzione «continua a valutare tutte le opzioni possibili», indica la nota. Il nome della nuova compagnia aerea sarà deciso probabilmente nella prossima seduta del CdA, in gennaio.
Reazioni positive
Positive le prime reazioni agli orientamenti espressi dal consiglio d'amministrazione. Peter Siegenthaler, direttore dell'Amministrazione federale delle finanze e quindi rappresentante di uno dei grossi azionisti di Crossair, la Confederazione, si è detto soddisfatto delle decisioni prese.
Anche il responsabile del dipartimento economia del canton Zurigo Ruedi Jeker vede nel «sì» al modello 26/26 una buona base di fiducia per la votazione popolare. A suo avviso anche la doppia sede è da considerare un segnale positivo per lo scalo di Zurigo.
Da parte sua Jörg Drittenbass, portavoce della KAPERS, l'associazione del personale di cabina, cioè delle hostess e degli steward Swissair, valuta il sostegno all'integrazione di 52 velivoli di Swissair come un buon inizio per salvare il maggior numero possibile di impieghi.
Ora si tratta di negoziare le condizioni di lavoro, ha aggiunto. Il mantenimento della struttura dei costi - ha aggiunto - non deve significare un puro e semplice taglio della busta paga: occorre al contrario cercare sinergie e elaborare piani di volo più efficienti.
swissinfo e agenzie

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