La difesa di Alvaro Baragiola chiede la libertà provvisoria
I legali dell'ex brigatista rosso Alvaro Baragiola, arrestato all'inizio di giugno in Corsica, chiedono la libertà provvisoria per il loro assistito. La domanda sarà esaminata all'inizio di luglio, ha detto una portavoce della Camera d'accusa di Bastia.
Confermando una notizia del settimanale «Il Caffè», la portavoce ha della Camera d'accusa di Bastia ha dichiarato che nell'attesa dell'estradizione verso l'Italia, dove deve scontare una condanna all'ergastolo per il ruolo avuto nell'assassinio di Aldo Moro, i difensori di Baragiola hanno inoltrato domanda di scarcerazione. Essi puntano ad impedire che venga estradato, facendo leva sul fatto che l'Italia lo ha condannato in contumacia, ciò che solleva un problema giuridico per la Francia. Secondo la legislazione francese infatti Baragiola avrebbe diritto ad un nuovo processo.
La condanna emessa in Italia nei suoi confronti è definitiva, dichiara l'avvocata parigina Irène Terrel, ma la Corte europea di Strasburgo ha invitato più volte l'Italia a risolvere la questione delle condanne in contumacia. I difensori si dicono fiduciosi e affermano che Baragiola ha già pagato per i suoi atti, scontando in Svizzera la condanna a 17 anni di prigione per l'uccisione di un giudice romano.
swissinfo e agenzie

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