L'informatica fa il suo ingresso ai posti di controllo doganali
Con il mese prossimo, entra in vigore l’ordinanza del Consiglio federale che introduce l’informatica nell’amministrazione doganale. I controlli al confine verranno effettuati anche con il computer.
A partire dal primo di aprile, sarà più difficile sfuggire ai controlli doganali e farla franca in materia penale. Con la decisione del Consiglio federale, di introdurre l’informatica ai posti di dogana, l’evasione delle 40 mila pratiche penali, cui ogni anno l'Amministrazione federale delle dogane deve far fronte, risulterà notevolmente snellita. Finora questo tipo di pratiche, concernenti dazi, IVA, imposta sul tabacco, sulla birra, sulle autovetture e sugli oli minerali, venivano trattate mediante controlli gestionali e con l'aiuto di registri. Ma si tratta di un sistema insoddisfacente, per cui si è reso necessario ricorrere all'informatica.
Con il nuovo sistema le dogane svizzere si prefiggono di trattare i dati delle persone sospettate di aver commesso un'infrazione, o che sono interessate da una domanda di assistenza amministrativa o giudiziaria. Inoltre, si potrà agevolare l'esecuzione di pene e provvedimenti, strutturare in modo mirato i controlli doganali e diffondere nell'amministrazione i dati su reati che potrebbero essere commessi.
In pratica, se nell'ambito di un'operazione di sdoganamento una persona è sottoposta a un controllo di confine, il sistema informatico permetterà di accertare se contro di essa è già stata avviata una procedura penale, se è stata condannata in passato e se esistono sospetti nei suoi confronti.
swissinfo-ats

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