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Kadima, speranza di pace per gli ebrei svizzeri

Ehud Olmert, il leader del partito Kadima vincitore delle elezioni israeliane, davanti a un'immagine di Ariel Sharon Keystone

Dopo la vittoria di Ehud Olmert alle elezioni israeliane, ebrei e palestinesi in Svizzera si aspettano che Israele continui la sua politica unilaterale coi paesi confinanti.

Questo contenuto è stato pubblicato il 29 marzo 2006 minuti

La partecipazione al voto è stata la più bassa nella storia di Israele. I cittadini hanno abbandonato in gran parte i partiti convenzionali, preferendo quelli più piccoli. Si prospetta una coalizione.

Come previsto, sebbene in misura meno ampia alle aspettative, il partito centrista Kadima del premier a interim uscente Ehud Olmert (e fondato da Ariel Sharon) è il vincitore delle elezioni legislative in Israele.

Conquistando 28 seggi su 120 alla Knesset (parlamento), stando ai risultati pressoché definitivi, Kadima supera il partito dei laburisti, degli ultraortodossi e dell'estrema destra russofona. Delude invece il Likud di Benyamin Netanyahu, che scende al quinto posto della politica israeliana.

Il Dipartimento degli esteri elvetico (DFAE)ha preso nota dei risultati delle elezioni esprimendo la speranza che il nuovo contesto politico porti israeliani e palestinesi sulla via del dialogo.

Lars Knuchel, portavoce del DFAE, ha detto a swissinfo che la prima presa di posizione di Ehud Olmert - capo ad interim del governo israeliano - è un segnale incoraggiante. Olmert ha esternato la volontà di dialogare con i palestinesi.

Speranze di pace

Interrogato da swissinfo, Erich Gysling, esperto della questione mediorientale, vede nel crollo del Likud (partito di destra) una piccola speranza per far avanzare i negoziati di pace tra israeliani e palestinesi.

"Olmert ha detto di essere pronto al dialogo, mentre prima delle elezioni il Likud ha affermato di non voler assolutamente intavolare alcuna trattativa con i palestinesi", dice Gysling.

"L'Iniziativa di Ginevra (il modello nato grazie al sostegno della Svizzera, ndr.) non è però ancora stata accettata dalle due parti", ricorda l'esperto.

Ottimismo degli israeliani in Svizzera

Alfred Donath, presidente della Federazione svizzera delle comunità israelite, non si dice sorpreso dall'esito delle elezioni: "Mostra che il popolo israeliano vuole continuare a muoversi verso la sicurezza e la pace, seguendo la via tracciata da Ariel Sharon".

La nuova maggioranza - che secondo alcuni analisti sarà composta dal partito di Olmert, dai laburisti, dal partito di sinistra Meretz e da partiti arabi - dovrebbe infatti poter portare avanti il piano di ritiro da buona parte delle colonie in Cisgiordania proposto durante la campagna elettorale dal leader di Kadima.

"Nonostante non tutte condividano le medesime opinioni in merito al futuro dello Stato di Israele - spiega Donath a swissinfo – credo che le comunità israelite in Svizzera abbiano accolto positivamente l'esito delle legislative. La maggior parte vuole la pace".

Scetticismo dei palestinesi in Svizzera

Di tutt'altra opinione è invece il presidente della Società Svizzera-Palestina, Daniel Vischer. Secondo lui, i risultati dello scrutinio di martedì non porteranno che al rafforzamento della politica unilaterale lanciata da Ariel Sharon. «E questo è negativo», afferma.

Per Vischer, la pace sarà possibile solo se Israele sarà nuovamente confinato alle frontiere del 1967. Olmert dovrà quindi, secondo lui, far prova di coraggio e non temere il confronto con una parte della popolazione israeliana, soprattutto con i coloni.

Segnali incoraggianti

Lars Knuchel, portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), rende noto che il DFAE non vuole commentare il risultato delle elezioni israeliane. Occorre infatti attendere il nuovo governo e il suo programma.

Il DFAE sottolinea però il proprio auspicio che, dopo le elezioni israeliane e quelle palestinesi, le autorità seguano la via del dialogo. "Le prime dichiarazioni di Ehud Dolmert dopo la vittoria, che lasciano aperta la possibilità di dialogo con i palestinesi, sono un segnale incoraggiante", afferma Knuchel.

swissinfo e agenzie

In breve

L'azione svizzera in Israele e nei territori occupati consiste soprattutto in aiuti allo sviluppo a favore dei palestinesi.

Gli aiuti sono erogati a organizzazioni internazionali o non governative. L'autorità palestinese non riceve direttamente fondi dalla Svizzera, salvo dei sussidi da destinare al settore della statistica.

L'iniziativa di Ginevra, il piano di pace per il conflitto israelo-palestinese sostenuto dalla Svizzera e presentato due anni fa, non ha finora ottenuto il necessario supporto politico dalle parti in conflitto.

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Fatti e cifre

In Israele vivono 6,8 milioni di persone, di cui 4,5 milioni eleggibili
Tre quarti di loro sono ebrei.
Kadima vince le elezioni parlamentari conquistando 28 seggi su 120.
I laburisti, con 20 seggi, occupano il secondo posto.
Il partito Shass ha ottenuto 13 seggi.
Il Likud di Benyamin Netanyahu solo 11.

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