Insegnamento a distanza: Berna getta le basi per un campus virtuale
La Svizzera è oggi in ritardo nel settore dell'insegnamento a distanza, ma potrebbe recuperare il distacco grazie a Internet. La Confederazione, cosciente del problema, vuole promuovere un campus virtuale tramite un concorso di progetti appena lanciato.
Negli Stati Uniti, si stima che 1,4 milioni di studenti seguano una formazione universitaria a distanza. In Francia, il campus virtuale su Internet del Centro nazionale d'insegnamento a distanza conta già 80.000 iscritti. Stessa cifra anche in Inghilterra, in particolare tramite l'Open University, indica Boris Kohler, direttore del Centro romando d'insegnamento a distanza (CRED) di Sierre, in Vallese.
La Svizzera resta invece staccata, con circa 7-8000 studenti a distanza in tutto il paese. Questo numero ridotto si spiega probabilmente con l'offerta abbondante delle università, in un paese dove le distanze da percorrere non sono mai molto grandi.
Oggi, la situazione è però cambiata, indica Boris Kohler. Ci troviamo di fronte a nuovi modelli di vita e a cambiamenti di formazione spesso indispensabili. Il CRED, fondato nel 1995, conta oggi circa 450 studenti, ai quali propone corsi di formazione continua e di tipo universitario.
"L'insegnamento a distanza presenta vantaggi incontestabili", sottolinea Edo Poglia, professore all'Istituto della comunicazione dell'Università della Svizzera italiana. Questo modello permette di raggiungere persone che non possono frequentare i banchi universitari per ragioni legate alla mobilità o alla famiglia.
"Il lavoro resta comunque considerevole", precisa Maguy Reymond, del CRED. Ad esempio, seguendo una formazione a tempo parziale (15-20 ore di studio alla settimana) bisogna contare otto anni per ottenere una licenza universitaria.
Secondo Boris Kohler, Internet è destinato a diventare un veicolo molto interessante per l'insegnamento a distanza. Numerose università nel mondo propongono da qualche anno formazioni accessibili via web. Taluni studenti, ad esempio all'Alta Scuola di San Gallo, seguono corsi complementari di formazione universitaria tramite Internet, indica Edo Poglia.
Per non perdere questa importante sfida tecnologica, la Confederazione ha stanziato un credito di 30 milioni di franchi per la creazione di un "campus virtuale" svizzero.
Tra i 150 progetti di corsi su Internet presentati a un apposito comitato, 27 sono stati selezionati nel corso di una prima fase. Molti progetti sono stati eliminati, "non perché non erano di qualità sufficiente, ma perché manchiamo di mezzi" precisa Nivardo Ischi, segretario della Conferenza universitaria svizzera. I progetti scelti dovranno essere operativi fra due o tre anni.
Un nuovo concorso, dotato di 10 milioni di franchi di sovvenzioni, è lanciato questa settimana e si attendono numerose candidature. Secondo Nivardo Ischi, molti professori scartati durante la fase precedente si ripresenteranno, insieme ad altri che nel frattempo avranno deciso di fare questo passo.
Cédric Luisier (Associated Press)

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Partecipa alla discussione!