Industria svizzera armamento: bisognerà cercare nuovi mercati
Le imprese industriali e di armamento del gruppo RUAG Svizzera prevedono un forte calo del fatturato ed una riduzione dell'organico. Il ridimensionamento è provocato dalla cura dimagrante della riforma «Esercito XXI».
Toni Wicki, capo dell'Aggruppamento dell'armamento del Dipartimento della difesa (DDPS) e responsabile del gruppo privatizzato l'anno scorso ma sempre di proprietà della Confederazione, ha illustrato i nuovi orientamenti strategici del gruppo nella conferenza di bilancio mercoledì a Berna.
Pur rimanendo prioritaria l'esigenza di garantire adeguate forniture all'esercito svizzero, RUAG cerca adesso nuovi sbocchi e mira in particolare al mercato europeo dell'armamento. L'anno scorso, la quota di fatturato realizzata con clienti diversi dal DDPS ha raggiunto il 14 per cento o 134 milioni di franchi, per un giro d'affari complessivo di 931 milioni.
Sempre nel 1999, il fatturato netto consolidato è sceso a 962 milioni di franchi (meno 4,1 per cento rispetto all'esercizio precedente). L'utile netto è ammontato a 42,5 milioni di franchi, il cash flow a 112 milioni. L'organico del gruppo è sceso ad una media di 3.800 dipendenti e collaboratori mentre alla fine del 1998 era ancora di 4.300 persone.
La riforma «Esercito XXI» causerà «nuove massicce riduzioni del fatturato» che non sarà possibile compensare interamente con commesse civili. Nuovi tagli dell'organico sono quindi previsti, indica il rapporto di gestione 1999.
swissinfo e agenzie

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Partecipa alla discussione!