Il Ticino va a destra
Nelle elezioni comunali di domenica, Lega e UDC hanno guadagnato terreno a scapito del Partito socialista (PS). Sia Bellinzona, sia a Lugano il PS ha perso uno dei due seggi nell'esecutivo.
A Lugano è stata la Lega dei Ticinesi a conquistare lo scranno già socialista. La formazione guidata da Giuliano Bignasca, con due seggi, è ora la seconda forza politica della maggiore città ticinese, alle spalle del Partito liberale radicale (PLR), che mantiene i suoi tre seggi. Socialisti e democristiani si dividono i due seggi rimanenti.
Nel capoluogo del cantone, Bellinzona, i socialisti hanno dovuto cedere uno dei loro due seggi alla lista civica «Il Noce», guidata dal sindaco della città Brenno Martignoni, ex-PLR, eletto l'anno scorso nel parlamento cantonale nelle liste dell'UDC. Il PLR mantiene 3 seggi, il Partito popolare democratico (PPD) due.
I due partiti di centro hanno mantenuto lo stesso numero di seggi (3 e 2) anche a Locarno, mentre il PS ha conquistato un secondo seggio a scapito della Lega, rimasta a bocca asciutta. Il successo dei socialisti, che hanno in realtà perso il 5,5% dei voti rispetto alle ultime elezioni comunali, è una conseguenza della mancata alleanza tra Lega e UDC.
Successo della destra anche a Chiasso, dove l'alleanza UDC-Lega ha fatto un balzo in avanti di 6,2 punti percentuali, mentre socialisti e verdi hanno perso il 6,9% dei voti. Il risultato non ha influito sulla composizione dell'esecutivo: 2 seggi per il PLR, uno ciascuno per Lega, PPD e alleanza rosso-verde, ma i socialisti hanno dovuto cedere il loro seggio ai verdi.

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