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Il Tagliamento e l'attenzione svizzera

Il Tagliamento nasce sulle Alpi Carniche e sfocia nell'Adriatico. EAWAG

Negli ambienti scientifici, il “Tagliamento” gode di fama mondiale. Ma l'ultimo fiume alpino che scorre in libertà, reso famoso da ricercatori svizzeri, è ora minacciato.

Questo contenuto è stato pubblicato il 04 novembre 2004

Il Tagliamento si trova nell’Italia del nord-est ed è importante anche per la Svizzera.

“Il re dei fiumi alpini”. Così è soprannominato il Tagliamento, l’ultimo corso d’acqua alpino che scorre libero. Soltanto i suoi ultimi 20 chilometri sono canalizzati.

Klement Tockner, dell’Istituto federale svizzero per le scienze ambientali e la tecnologia (Eawag), ha scoperto l’interesse scientifico del Tagliamento. Che ora, tuttavia, rischia in gran parte di sparire.

Una storia d’amore

“Devo assolutamente vederlo”, si disse quattro anni fa Klement Tockner osservando per la prima volta una fotografia del fiume. E così, si prese un paio di giorni liberi e si recò in Friuli, nell’Italia del nord-est.

Pioveva, cadeva la tipica forte pioggia della regione. Nel giro di poche ore, il piccolo fiumiciattolo nel suo letto di ghiaia si tramutò in una possente corrente. “È stato impressionante scorgere tanta dinamica”, ricorda ancor oggi il ricercatore.

Primo progetto di ricerca

I colleghi dell’Eawag appresero con stupore che, nello spazio alpino, continuava ad esistere un fiume del genere. Venne iniziato un primo progetto di ricerca. Ne seguirono altri.

Da allora, Klement Tockner, responsabile presso l’Eawag dei gruppi di ricerca sull’ecologia dei prati e sulla biodiversità, si reca regolarmente sul posto. Anche per trascorrervi le vacanze con la propria famiglia.

“Sono affascinato da questo fiume, sia dal punto di vista scientifico che da quello estetico”, sottolinea.

Fiume dalle 1000 isole

Il Tagliamento nasce sulle Alpi Carniche e, dopo più di 170 km, sfocia nel mare Adriatico. Collega diversi ecosistemi: dall’alta montagna fino al paesaggio lagunare vicino al mare.

Il suo letto di ghiaia raggiunge fino a 2 km di larghezza e cambia notevolmente aspetto dopo ogni piena. È caratterizzato da numerose isole in diversi stadi: da semplici banchi di ghiaia ad isolotti veri e propri con tipica vegetazione lagunare.

Sistema dinamico

Molte isole, molte sponde. Uno dei soggetti studiati dall’Eawag riguarda quegli organismi che vivono sulle rive del torrente. In questo ambito, la dinamica del fiume, la differenza tra i suoi volumi massimi e minimi trasportati, è decisiva.

“A proposito delle discussioni sui volumi minimi, questa dinamica non è sufficientemente considerata. Non basta lasciare scorrere una determinata quantità d’acqua. Questa deve anche variare”, spiega Tockner.

Modello per altri corsi d’acqua

Regolarmente, ogni piena lascia numerosi tronchi sul letto del fiume. Il ruolo di questo legno è un altro tema di studio del Tagliamento. “Vogliamo rivitalizzare i fiumi ma, in realtà, non sappiamo come funzionano, visto che non ne esistono più che scorrono in libertà”.

In Svizzera, il loro habitat originario è ormai conosciuto soltanto grazie ai libri. Da qui deriva l’importanza del Tagliamento, negli ambienti scientifici ormai conosciuto a livello mondiale e assurto a punto di riferimento, ad esempio nel quadro della rivitalizzazione del Rodano.

Sempre sul confine

Il sorprendentemente indisturbato scorrere del Tagliamento è dovuto a due ragioni. Da un lato, alla sua ampia dinamica, che ha tenuto lontano gli uomini ed i relativi progetti di costruzione. Dall’altro, alla sua posizione geografica.

Corre infatti lungo il confine tra Austria-Ungheria e Veneto e vi forma una specie di barriera. Nella sua ultima parte di percorso, divide poi anche due regioni politiche italiane: il Friuli-Venezia Giulia ed il Veneto.

Ambiente lacustre minacciato

Il locale governo di provincia prevede tuttavia la costruzione di grandi bacini di contenimento, in modo da ridurre i pericoli che nascono dalle piene per le zone a valle, dove il fiume è canalizzato

“Gli interventi sono pianificati proprio nella sezione del fiume più bella, meglio preservata e più preziosa dal punto di vista ecologico”, rileva Klement Tockner.

Ma c’è di più. “Proprio in questa zona, il fiume dispone delle più ampie riserve naturali”. Tanto che la gente della regione non si sente minacciata dal suo fiume selvaggio: il suo letto è ampio ed è così in grado di “frenare” le piene.

Al contrario, gli abitanti delle zone a valle hanno parecchi timori: nel canale, l’acqua si gonfia e corre rapida.

Patrimonio naturale europeo

Le autorità locali hanno preso nota degli argomenti contro gli interventi di bonifica ma, nonostante anche il governo di Roma abbia inserito il territorio nel patrimonio Natura2000, per il momento non intendono rinunciarvi.

Le zone di Natura2000 sono considerate il patrimonio naturale europeo. “Si utilizzano miliardi per rivitalizzare fiumi fortemente degradati e non si è in grado di proteggere gli ultimi corsi d’acqua naturali”, s’indigna Klement Tockner.

Alternative possibili

Per il ricercatore svizzero è chiaro che interessi si celino dietro la vicenda. Il prelievo di ghiaia sul Tagliamento è proibito, tranne quando serve a ridurre i rischi delle piene. Per la costruzione dei bacini saranno prelevati 30 milioni di metri cubi di sassi. Un grosso affare.

Fin troppo grosso, come ha concluso uno studio dell’Università di Bologna, secondo il quale i bacini sarebbero sovradimensionati ed esisterebbero tutta una serie di progetti alternativi per proteggere la popolazione a valle preservando il paesaggio.

Andarci ed … apprezzarlo

Klement Tockner è convinto che il tempo stia dalla sua parte. “Provo pure una certa dose di responsabilità nel tentativo di proteggere il Tagliamento. Non posso semplicemente condurre le mie ricerche”.

Tockner crede di sapere come chiunque possa contribuire al “salvataggio” del Tagliamento. “Andarci, farci il bagno, osservare gli uccelli, stare soli, apprezzare il paesaggio selvaggio. E trasmettere ad altri le sensazioni provate”.

swissinfo, Antoinette Schwab
(traduzione: swissinfo, Marzio Pescia)

Fatti e cifre

Il Tagliamento, il fiume principale del Friuli-Venezia Giulia, è considerato l’ultimo fiume selvaggio dello spazio alpino.
Il suo letto di ghiaia raggiunge i due chilometri di larghezza.

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In breve

Klement Tockner dell’Istituto Eawag studia il Tagliamento, nell’Italia del nord-est, anche pensando ai progetti di rivitalizzazione di corsi d’acqua svizzeri (ad esempio il Rodano).

Sul territorio svizzero non esiste più alcun fiume alpino che scorre libero. Il Tagliamento è un esempio del comportamento e dell’ecologia di questo tipo di fiumi.

Il “re dei fiumi alpini”, come viene soprannominato, è minacciato da grandi interventi di bonifica per ridurre i pericoli derivanti dalle piene.

In passato, anche i fiumi alpini svizzeri si comportavano allo stesso modo.

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