Il primo giorno infausto del 2004
In febbraio il giorno tredici cade per la prima volta quest’anno di venerdì. Pochi mesi dopo, in giugno, ci attende un altro venerdì tredici.
Per chi è superstizioso, un appuntamento inquietante.
Le persone superstiziose conoscono il significato profondo di una simile data: non passare sotto ad una scala, evitare di trovarsi nelle vicinanze di un gatto nero e via dicendo.
La combinazione fra il tredici e il venerdì, considerata nefasta e portatrice di iella, deriva dalla numerologia mistica, da antiche tradizioni pagane ma è legata anche a simboli cristiani.
Il giorno più infelice della settimana
Il venerdì, nella fantasia di molti popoli, rappresenta il giorno fatale della settimana.
In alcune regioni d’Italia un’usanza vuole che donne e bambini non debbano mai pettinarsi i capelli di venerdì perché altrimenti le donne diventerebbero in breve tempo vedove.
I contadini evitano invece di partire per qualunque luogo e difficilmente si adattano a cominciare un nuovo lavoro
Nella tradizione magico-alchemistica il venerdì è consacrato a streghe e stregoni, perché tutti sono nati in questo giorno della settimana.
Il numero maledetto
Il tredici come numero che porta sfortuna appare ad esempio nelle saghe germaniche dove Freia, dea della primavera e della giovinezza, decide di invitare alla sua tavola dodici dei.
Il dio Loge (Loki) che non è stato invitato, si presenta improvvisamente come tredicesimo commensale e uccide il figlio di Freia.
La saga è stata immortalata da Richard Wagner nell'Anello dei Nibelunghi.
Anche nell’antica Grecia il numero tredici non era un numero legato alla fortuna. Il poeta greco Esiodo già nel 700 a. C. metteva in guardia dal seminare il giorno tredici.
Il cristianesimo invece, da secoli afferma che il venerdì 13 porta sfortuna perché Gesù morì di venerdì e il numero tredici ricorda il tradimento di Giuda, tredicesimo commensale nell’ultima cena di Gesù.
Ma anche nel mondo moderno la superstizione ha lasciato un segno. Negli aerei manca la fila numero tredici, negli alberghi la stanza numero tredici serve come ripostiglio e non come camera normale e in molti grandi edifici il tredicesimo piano si chiama 12b.
Controversia scientifica
Anche la scienza si è già occupata del “13 porta iella”. Studiosi britannici hanno stabilito che di venerdì tredici il numero di persone ferite in un incidente della circolazione è più alto che nei giorni normali.
Ma gli esperti spiegano questa realtà con il fatto che la superstizione rende le persone meno attente e concentrate e quindi potenzialmente vittime di incidenti.
Ad un’altra conclusione è invece giunto l’Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni (UPI). Secondo l'UPI il numero di incidenti stradali che succedono nei giorni “critici” equivale a quello dei giorni “normali”.
La stessa conferma viene anche dalla SUVA, l’assicuratore più importante della Svizzera nel campo dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni.
Nei “venerdì critici” negli uffici non si producono più infortuni che nei giorni normali!
swissinfo e agenzie
In breve
Il venerdì e il numero tredici sono molto presenti nella superstizione popolare come portatori di sfortuna e di malaugurio.
Una credenza presente sia nelle antiche tradizioni pagane che nel cristianesimo.
Basti pensare alla morte di Gesù, avvenuta di venerdì e al traditore Giuda, tredicesimo commensale dell’ultima cena.
Quest’anno ci saranno due venerdì 13: in febbraio e in giugno.

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