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Il ministro degli esteri in Canada alla conferenza su minori e guerra

Il ministro svizzero degli esteri Joseph Deiss, ritratto mercoledì al Palazzo di Vetro di New York, in visita al segretario generale dell'ONU Kofi Annan Keystone

Il consigliere federale Joseph Deiss (foto) in Canada per partecipare alla Conferenza sui minori implicati nei conflitti armati dopo aver concluso la visita a New York. «Onu, Internet della politica estera», ha detto il capo della diplomazia svizzera.

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 settembre 2000 minuti

Per la prima volta un capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha presenziato ad una assemblea generale delle Nazioni Unite. Grazie anche alla partecipazione del presidente svizzero Adolf Ogi (una prima anche questa), al cosiddetto vertice del millennio della settimana scorsa, è stato possibile fornire un'immagine molto positiva della Confederazione, ha aggiunto Deiss a New York, in un incontro colloquio avuto con la stampa elvetica per fare il bilancio della sua visita ufficiale negli Stati Uniti. Il segretario generale dell'ONU Kofi Annan ha, di riflesso, fatto chiaramente sapere che la Svizzera sarebbe benvenuta nell'organizzazione internazionale.

Nonostante un'agenda molto carica, Deiss ha vissuto una«settimana entusiasmante» nella Grande mela. Diversi colloqui bilaterali, con gli omologhi di altri Paesi presenti anche loro a New York per il vertice del Millennio dell'Onu, gli hanno permesso di affrontare temi come la diatriba sull'emblema del Comitato internazionale della Croce rossa, la creazione di un tribunale penale internazionale. Con i cinesi è stata discussa l'adesione di Pechino al WTO. Un punto centrale del viaggio è risultato anche la partecipazione ai lavori del programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP).

Per il capo del DFAE non è però ancora tempo di rientrare in Svizzera. Su invito del ministro degli esteri canadese Lloyd Axworthy, Deiss è da venerdì sera in Canada, dove partecipa alla conferenza di Winnipeg, per introdurre il bando alla partecipazione dei bambini ai conflitti armati.

swissinfo e agenzie

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