Il governo prosegue sulla via della riforma
Il Consiglio federale dovrebbe dotarsi di un ministro delegato per ogni dipartimento, che dovrà essere competente per settori specifici. Quest'ultimo parteciperebbe a certe sedute governative, ma senza diritto di voto. Il Consiglio federale ha esaminato mercoledì taluni aspetti del suo progetto di riforma governativa nel corso della sua settimanale seduta.
Come ha indicato la ministra della giustizia Ruth Metzler il Consiglio federale non parla più di un governo a due livelli, ma a due cerchi. Le decisioni continueranno a essere adottate dai sette consiglieri federali. Infatti - ha precisato la Metzler - per il Consiglio federale il governo dovrà restare collegiale per rimanere efficiente. Saranno previsti due tipi di sedute: con o senza la partecipazione dei ministri delegati. Si dovrà ancora decidere quali dossier dovranno essere esaminati in seduta allargata o ristretta.
Ogni dipartimento dovrà contare lo stesso numero di ministri delegati. Il Consiglio federale ha ora deciso che ve ne sarà uno soltanto per dipartimento e ciò per non avvantaggiare un determinato dicastero. Sarà comunque ancora esaminata l'eventualità di dotare certi dipartimenti, per il periodo di una legislatura, di un secondo ministro delegato.
La sorte dei segretari di Stato è invece segnata: scompariranno. Potranno tuttavia essere nominati segretari di Stato «ad hoc» per determinate missioni, come la partecipazione a conferenze internazionali. Resterà invece immutato il ruolo degli uffici federali e della segreteria generale dei dipartimenti.
Lo scopo della riforma - ha sottolineato Ruth Metzler - è di rafforzare e migliorare la capacità decisionale del governo. In quest'ordine di idee la ministra della giustizia ha tenuto a dissipare i dubbi e gli interrogativi esistenti nell'opinione pubblica e in seno allo stesso parlamento circa l'effettiva necessità di questo progetto di riforma.
Nei prossimi mesi il Consiglio federale cercherà di mettere ulteriormente a punto il dossier. Tra l'altro dovrà studiare un rafforzamento della presidenza del governo. Un notevole rafforzamento istituzionale non entra comunque in discussione, dato che i «sette saggi» non vogliono por mano all'equivalenza di peso di ogni singolo membro.
Il progetto finale dovrebbe essere presentato alle Camere prima della fine dell'anno. Il Consiglio federale intende del resto coordinare i lavori con una riforma del parlamento. In questo senso incontrerà nei prossimi mesi i presidenti delle due Camere, che stanno attualmente lavorando a una legge in questo senso.
swissinfo e agenzie

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