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Il governo è pronto ad investire nella nuova compagnia aerea

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Berna ritiene utile disporre di una rete di voli intercontinentali. Il governo è dunque aperto a nuovi aiuti pubblici a patto che anche economia e cantoni facciano la loro parte.

Questo contenuto è stato pubblicato il 17 ottobre 2001 minuti

All'indomani dell'incontro con i partiti di governo, il Consiglio federale ha ribadito il proprio interesse al mantenimento anche in futuro di voli a lunga distanza dall'aeroporto di Zurigo-Kloten. Si tratta di evitare non solo un fallimento e un nuovo "grounding" di Swissair, ma anche di impedire la perdita di un grosso numero di posti di lavoro e di know-how in questo settore, ha osservato il ministro dei trasporti Moritz Leuenberger.

Per scongiurare questa ipotesi il Consiglio federale si è dichiarato pronto a sostenere una rete, seppur limitata, di collegamenti intercontinentali e a stanziare i mezzi finanziari necessari. "Ma il governo non è disposto a farlo da solo", ha precisato Leuenberger. Berna si attende infatti che l'economia e i cantoni con importanti interessi nel settore dell'aviazione si assumano le loro responsabilità, in particolare sotto il profilo finanziario, in questa operazione.

Berna ha dunque chiaramente manifestato l'intenzione di impegnarsi per mantenere i collegamenti a lunga distanza durante il periodo di transizione, fino cioé alla creazione della nuova compagnia sotto l'egida di Crossair. Ma la Confederazione, ha inoltre precisato Leuenberger, deve poter partecipare, con una quota minoritaria, anche alla ricapitalizzazione della nuova società. Per il momento non sarebbe possibile fornire alcuna cifra concreta, ma in gioco vi sono "importi molto consistenti", ha detto il ministro.

Per garantire i voli intercontinentali durante il periodo transitorio le stime parlano di 1-1,7 miliardi di franchi. Altri 2,2 miliardi circa sarebbero necessari per dotare la futura società di un solido assetto finanziario nel quadro dell'aumento del capitale. Il governo, ha ammesso il ministro, non si è ancora posto la questione di come finanziare il proprio contributo.

Un segno questo che getta un'ombra sulle reali chance dell'intera operazione, che già incontra notevoli difficoltà a coinvolgere l'economia. E se l'economia fatica a raccogliere i capitali necessari, ha osservato Leuenberger, "è un indizio che forse il progetto non è fattibile o che l'interesse da parte sua non è così grande".

Luca Hoderas

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