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I castelli di Bellinzona diventeranno probabilmente patrimonio culturale mondiale

Manca ormai solo un passo all'inserimento delle tre fortezze medievali di Bellinzona nel patrimonio culturale mondiale. L'Ufficio del Comitato dell'Unesco ha approvato la candidatura ticinese che verrà sottoposta in novembre alla decisione finale.

Questo contenuto è stato pubblicato il 02 luglio 2000

La proposta d'inserire i castelli di Bellinzona nel patrimonio culturale mondiale è stata accolta all'unanimità dall'Ufficio del Comitato dell'Unesco, l'Organizzazione delle Nazioni unite per l'educazione, la scienza e la cultura che ha sede a Parigi. Sembra quindi ormai certa una decisione positiva da parte del Comitato del patrimonio mondiale che si riunirà in novembre a Cairns, in Australia.

Un primo preavviso positivo era già emerso nell'aprile scorso, nel corso della visita a Bellinzona di Abdelaziz Touri e Mounir Bouchenaki, rispettivamente presidente del Comitato e direttore del Centro del patrimonio mondiale dell'Unesco. Abdelaziz Touri aveva, tra l'altro, dichiarato di essere stato positivamente impressionato dalla qualità dei restauri e dalla politica di gestione dei tre castelli.

I due rappresentanti avevano quindi rilanciato la candidatura dei tre castelli, messa in dubbio da un comitato di esperti in occasione di una riunione dell'Unesco, tenuta nel dicembre scorso in Marocco. Il Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti, l'organismo che si occupa delgli esami tecnici, aveva infatti espresso diverse reiserve sull'autenticità dei restauri di Castelgrande, che avrebbero intaccato l'integrità della fortezza.

Se la candidatura sarà accettata, i tre castelli di Bellinzona entreranno a far parte del patrimonio culturale mondiale che, attualmente comprende oltre 600 siti e monumenti. Per quanto riguarda la Svizzera, vi figurano finora soltanto tre complessi storici: il centro medievale della città di Berna, l'abbazia di San Gallo e il convento di Müstair.

swissinfo e agenzie

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