Helvecia, un villaggio nello Stato brasiliano di Bahia, è ciò che resta di due grandi aziende agricole gestite da un emigrante svizzero, Johann Martin Flach. Nato a Sciaffusa nel 1787, il latifondista aveva ricevuto queste terre direttamente dalle mani dell’arciduchessa Maria Leopoldina.
Questo contenuto è stato pubblicato il 04 marzo 2017 - 11:00
Nel 1818 una manciata di svizzeri fondarono una colonia nel nord-est del Brasile: Helvecia, oggi conosciuta come il “villaggio dei neri”.
Tra questi emigranti figurava anche Johann Martin Flach. Lo sciaffusano, che aveva molte conoscenze alla corte reale brasiliana, gestiva da Rio una delle coltivazioni più estese della colonia di Maria Leopoldina, arciduchessa d’Asburgo e prima imperatrice consorte del Brasile.
A lavorare nei campi erano soprattutto gli schiavi. Il loro numero aumentò progressivamente, al punto che alla fine degli anni 1850 la colonia leopoldina ne contava 2'000, contro 200 bianchi.
Oggi a Helvecia vive ancora una famiglia discendente di immigrati svizzeri e tre famiglie tedesche. Oltre l’80% della popolazione ha invece radici africane.
Il villaggio, che conta poco più di un migliaio di abitanti, gode di uno statuto speciale, quello di comunità “quilombola”, un riconoscimento ufficiale del suo passato e della sua specificità.
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