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Gli obiettivi del governo per il 2002

Uno dei 21 obiettivi del Consiglio federale per il 2002: l'adesione della Svizzera all'ONU Keystone

Contenuti in un opuscolo, i 21 obiettivi prioritari del Consiglio federale per il 2002 sono stati presentati lunedì dal Presidente Moritz Leuenberger.

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 dicembre 2001 minuti

Adesione all'ONU, conclusione della nuova tornata di negoziati bilaterali con l'Unione europea e rafforzamento della cooperazione internazionale nella lotta al terrorismo e alla criminalità. Ecco 3 delle priorità del Consiglio federale per il 2002.

Un'agenda modificabile

Si tratta di un piano, ha precisato Moritz Leuenberger davanti al Consiglio nazionale, «che avvenimenti del tutto inattesi potrebbero stravolgere come è stato il caso degli attentati terroristici di New York le cui conseguenze ci hanno obbligato a reagire velocemente a possibili minacce con armi di distruzione di massa».

Leuenberger ha inoltre espresso scetticismo circa la necessità espressa da più parti di rafforzare l'esecutivo ricorrendo ad un uomo «forte», un primo ministro ad esempio. Qualcuno ha sostenuto, ha detto, che una simile istituzione avrebbe reagito tempestivamente alla crisi Swissair, magari evitandola: ma il caso Sabena prova il contrario. «Nemmeno il primo ministro belga ha potuto evitare il fallimento della società di bandiera nazionale», ha dichiarato. Leuenberger si è quindi detto convinto della bontà del sistema in vigore, magari più macchinoso, «ma capace di creare attorno ad argomenti sensibili il necessario consenso politico e di opinione».

L'importanza del 3 marzo

Una delle prime scadenze fissate è quella dell'adesione all'ONU. Per riuscire ad ottenere l'avallo del popolo e dei Cantoni il prossimo 3 marzo, il Consiglio federale cercherà di approfondire il dialogo nazionale sulla questione.

A favore di una Svizzera aperta sul mondo, il governo non intende lasciarsi sfuggire questa occasione.

Ventun obiettivi

Nella sua breve esposizione, il presidente della Confederazione ha poi elencato 19 dei 21 obiettivi cui il governo attribuisce particolare importanza e che dovrebbero concretizzarsi nel 2002. A livello di politica estera figurano la conclusione dei negoziati con l'Unione europa. Leuenberger ha ricordato le priorità dell'Ue -lotta alla frode doganale - e della Svizzera (asilo, polizia e giustizia, migrazioni).

A livello internazionale, ha ricordato la necessità di lottare contro terrorismo e le sue fonti di finanziamento, come anche l'impegno svizzero nella lotta contro la povertà, «causa di questi fenomeni».

Coesione nazionale

"La Svizzera deve permettere ad ognuno di identificarsi in essa". Per migliorare l'equilibrio sociale, l'esecutivo analizzerà il settore delle casse malati alla ricerca di varianti e di eventuali soluzioni applicabili.

D'altra parte, la nuova legge sulle lingue, quella sul partenariato per le coppie omosessuali e il sostegno alle candidature svizzere per i campionati europei di calcio del 2008 e per i giochi olimpici del 2010 dovrebbero permettere un miglioramento della coesione nazionale.


Tra gli altri obiettivi figura pure un miglior coordinamento dei cantoni a livello educativo, in particolare per quanto attiene all'istruzione superiore: a questo proposito, Leuenberger ha ricordato l'urgenza di legiferare nel campo della tecnologia genetica applicata all'uomo e la necessità di rafforzare la ricerca in Svizzera. Altra priorità riguarda la politica agricola 2007: con essa si vogliono perseguire gli obiettivi fissati dieci anni fa riguardo alla competitivà di questo settore e al rispetto dell'ambiente.

In merito a Posta e Swisscom, il governo intende garantire un servizio pubblico seppur in un settore liberalizzato. Circa il settore delle telecomunicazioni, egli ha rammentato la nuova legge su radio e televisione in cantiere che dovrebbe permettere una maggior competitività tra pubblico e privato

Il Presidente della Confederazione ha inoltre messo in rilievo gli sforzi dell'esecutivo per migliorare l'integrazione degli stranieri in Svizzera. Un obiettivo che si pone la nuova legge «che si applicherà a persone provenienti da paesi non aderenti all'Unione Europea».

A livello di politica fiscale, il ministro dei trasporti ha ricordato l'entrata in vigore del nuovo regime fiscale che prevede meno tasse sugli investimenti pur nel rispetto della neutralità dei costi.

swissinfo e agenzie

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