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Giornata di lutto nazionale in Austria per la tragedia del Kitzsteinhorn

Sul luogo della tragedia è all'opera anche una squadra di psicologi per portare conforto ai parenti delle vittime Keystone

Giornata di lutto nazionale in Austria alla memoria delle vittime della tragedia del Kitzsteinhorn, dove oltre 150 passeggeri di una funicolare sono morti in un incendio all'interno di una galleria. Telegramma di cordoglio del presidente svizzero.

Questo contenuto è stato pubblicato il 12 novembre 2000 - 11:48

Bandiere a mezz'asta in Austria su tutti gli edifici pubblici a segnare la giornata di lutto nazionale alla memoria delle vittime della tragedia del Kitzsteinhorn. L'ultimo bilancio ufficiale, annunciato domenica dal governatore del Saliburghese Franz Schausberger fa stato di 153 vittime.

Un bilancio esatto della tragedia si potrà però avere solo fra alcuni giorni, sempre che le squadre di recupero riescano a recuperare tutti i corpi ed i medici legali a provvedere al loro riconoscimento. L'alta temperatura sprigionatasi nel rogo ha calcinato tutto, per cui l'impresa del riconoscimento delle salme si prevede sarà estremamente difficile, se non addirittura impossibile.

Il presidente della Confederazione Adolf Ogi ha inviato già sabato pomeriggio un telegramma di condoglianze al suo omologo austriaco Thomas Klestil. Il messaggio esprime il profondo cordoglio del Consiglio federale e del popolo svizzero. Nel telegramma il presidente svizzero dice profondamente colpito per il tragico incidente e chiede inoltre al presidente Klestil di trasmettere ai famigliari delle vittime, ai feriti, al governo e al popolo austriaco la sua profonda tristezza e la sua solidarietà.

Intanto sembra che siano undici e non otto, come è stato finora detto, i tedeschi che si sono salvati dalla funicolare in fiamme. Il ministero degli esteri tedesco ha fatto sapere che i suoi funzionari, inviati sul posto dalla Baviera, distante pochi chilometri dal luogo della disgrazia, hanno inviato una lista di undici cittadini tedeschi, che sono riusciti a mettersi in salvo rompendo un vetro posteriore della vettura in fiamme. Si tratterebbe per l'appunto di undici bavaresi.

Domenica mattina, poco dopo le 8, sono iniziate le operazioni preliminari per il recupero dei resti delle vittime perite nel rogo del tunnel maledetto. Gli uomini delle squadre di recupero hanno deciso di raggiungere i resti del vagone distrutto dalle fiamme partendo dalla stazione a monte.

Per le squadre di recupero si tratta di un'operazione delicatissima. La carcassa del vagone, infatti, non è ancora stata assicurata e pertanto c'è il pericolo che con l'arrivo dei soccorritori possa precipitare all'indietro verso la stazione a valle, che per precauzione è già stata completamente sgomberata. Inoltre, i resti del treno stanno ancora bruciando e i vigili del fuoco austriaci non hanno certezze sulla pericolosità del fumo sprigionato.

A Kaprun sono intanto arrivati parenti di vittime o persone che temono che i loro congiunti siano rimasti uccisi nel trenino del ghiacciaio. L'elenco di queste persone, date per disperse, è tuttavia al momento di gran lunga superiore a quello delle vittime effettive, anche nella peggiore delle ipotesi. È infatti una lista di 360 e più nomi. Molti di questi si trovano probabilmente in qualche albergo o in qualche località limitrofa a Kaprun e devono pertanto ancora venire contattate.

Per quanto riguarda le cause della sciagura, gli inquirenti hanno iniziato le loro indagini. Secondo Erich Buxbaum, capo della polizia austriaca responsabile della sicurezza nazionale, testimoni avrebbero riferito di avere visto dall'esterno fiamme sul treno che stava entrando in galleria. Buxbaum, parlando domenica mattina alla televisione austriaca ORF, ha detto di potersi comunque immaginare che una funicolare in corsa abbia difficoltà a frenare tempestivamente. Quando il conducente si è accorto dell'incendio il treno viaggiava a 36 chilometri orari e, secondo Buxbaum, probabilmente è stato troppo tardi.

Per il resto, ha detto Buxbaum, si stanno verificando tutte le altre ipotesi circolate sabato e cioè che sul treno ci fosse carburante diesel, oppure mortaretti e fuochi artificiali, oppure addirittura che si sia trattato di un attentato. «Nessuno al momento è in grado di dare risposte certe», ha aggiunto Erich Buxbaum, capo della polizia austriaca responsabile della sicurezza nazionale.

swissinfo e agenzie

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