Favorire l'autonomia delle persone handicappate
È uno degli obiettivi della IV revisione dell'assicurazione invalidità, approvata giovedì dal Consiglio nazionale.
L'assicurazione invalidità (AI) dovrà offrire agli handicappati i mezzi finanziari per essere più autonomi e promuovere maggiormente il reinserimento professionale. Il Consiglio nazionale, con 112 voti contro 1 e 21 astenuti, ha approvato questa sera la IV revisione dell'AI, che mira pure a consolidarne le finanze.
Uno dei principali punti della IV revisione è l'introduzione di un'indennità d'assistenza unica. Quest'ultima dovrà sostituire le indennità per invalidi, i contributi alle spese per cure speciali per minorenni invalidi e quelli per le spese di cure a domicilio. Verrebbe versata individualmente a tutti gli handicappati affinché possano ricorrere a servizi d'assistenza. È previsto un supplemento per i minorenni bisognosi di cure intense.
Per le persone che soffrono di disturbi fisici, la concessione di un'indennità d'assistenza sarebbe tuttavia subordinata al diritto a una rendita. La destra si è inutilmente battuta per rifiutarla agli adulti che soffrono di un handicap mentale leggero, citando in particolare i costi di un'estensione delle prestazioni. La proposta, difesa da Christine Egerszegi (PLR/AG), è stata respinta con 79 voti contro 74. Secondo la consigliera federale Ruth Dreifuss, non c'è infatti da temere uno sviluppo incontrollato delle spese.
Scelta di vita
L'indennità unica permette di offrire agli handicappati una «vera scelta di vita», dato che potranno restare a casa o trasferirsi in un centro, ha sottolineato Thérèse Meyer (PPD/FR) a nome della commissione. Per coloro che decideranno di vivere a casa, l'indennità di base sarà raddoppiata.
Sarà pari al 20 per cento di una rendita AVS semplice, ossia 400 franchi per le persone leggermente invalide, al 50 per cento (1000 franchi) per le persone con un grado d'invalidità medio e all'80 per cento (1600 franchi) per gli handicappati gravi. Questa riforma provocherà costi supplementari annui per 162 milioni di franchi.
Con 106 voti contro 45, il Nazionale ha respinto la proposta di Jürg Stahl (UDC/ZH) di mirare più attentamente le prestazioni, concedendo soltanto l'indennità di base, accompagnandola di un preventivo individualizzato. Con 98 voti contro 66, il Nazionale si è pronunciato contro l'assimilazione - proposta dalla sinistra - degli ospiti d'istituti di riabilitazione per persone dipendenti da sostanze psicoattive ai beneficiari di rendite AI.
Il Consiglio nazionale ha pure approvato l'istituzione di servizi regionali incaricati di assistere gli uffici AI e di pronunciarsi sugli aspetti medici in vista della concessione di rendite AI. In caso di necessità, essi potrebbero procedere a esami medici sulle persone assicurate.
Tre quarti di rendita
Durante le dieci ore di dibattito, sono falliti sia i tentativi dell'UDC di limitare la portata della IV revisione dell'AI, sia quelli dello schieramento rosso-verde di estenderla. Con il sostegno del PPD, la sinistra è tuttavia riuscita a introdurre i
swissinfo e agenzie3/4 di rendita per le persone il cui grado d'invalidità oscilla tra il 60 per cento e il 70 per cento, oltre ad altre misure intese ad agevolare il reinserimento professionale dei beneficiari di rendite AI.
La legge attualmente in vigore prevede una rendita intera non appena l'invalidità supera il 66,6 per cento, mentre un'incapacità di lavorare più ridotta, ma superiore al 50 per cento, dà diritto soltanto alla mezza rendita. In certi casi, la riduzione della rendita che comporta la riforma interesserebbe tuttavia soltanto le persone con meno di 50 anni. Il costo di questa correzione è di 32 milioni di franchi all'anno.
Pur riconoscendo il vantaggio di questo affinamento della scala delle rendite, la consigliera federale Ruth Dreifuss si è tuttavia interrogata sulla necessità dell'operazione. «Il santo vale veramente la candela?», si è chiesta. Secondo la ministra, questo denaro potrebbe essere usato per finanziare altre prestazioni più utili.
Rendita complementare soppressa
La maggioranza borghese, con 92 voti contro 58, non ha poi voluto mantenere la rendita complementare per coniuge. Questa soppressione, denunciata dalla sinistra come uno smantellamento sociale, permetterà di risparmiare 400 milioni di franchi all'anno. Inoltre, le assicurazioni sociali - ha sottolineato Christine Egerszegi (PLR/AG) - non devono più essere vincolate allo stato civile.
Con 116 voti contro 42, il Nazionale ha però bocciato la proposta di Roland Borer (UDC/SO) di concedere l'AI alle persone che soffrono di disturbi psichici soltanto se non è possibile ottenere un miglioramento delle loro condizioni di salute attraverso una terapia medica.
Aumento dell'IVA
L'AI naviga costantemente nelle cifre rosse. Per il 2004 è programmato un deficit di 4 miliardi di franchi. I 400 milioni economizzati in futuro con la soppressione della rendita complementare per coniuge non basterà a risanare la situazione.
Per riuscire nell'impresa, il Nazionale ha deciso di trasferire 1,5 miliardi di franchi dal Fondo delle indennità per perdita di guadagno (IPG) all'AI. Con 115 voti contro 29, la Camera ha spazzato via la proposta dell'UDC di aumentare questa somma a 3 miliardi. Una manovra questa - ha criticato Thérèse Meyer - intesa piuttosto a silurare il progetto di congedo maternità, finanziato appunto dalle IPG.
Parallelamente, dal 2004 il tasso IVA dovrebbe essere aumentato di un punto a favore dell'AI, ciò che equivale a un gettito annuo di circa 2 miliardi di franchi. Per poter ridurre questo 1 per cento supplementare allo 0,6 per cento a partire dal 2007, e non allo 0,8 per cento dal 2010, l'AI dovrà percepire l'integralità di questo gettito IVA. La Confederazione dovrà dunque rinunciare alla sua parte del 37,5 per cento, ciò che non accontenta certamente il Consiglio federale.
Il dossier dovrà ora essere esaminato dal Consiglio degli Stati.
swissinfo e agenzie

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