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Fallimento Swissair: direzione sotto accusa

Il commissario Wüthrich ha studiato gli atti che hanno portato al "grounding" di Swissair Keystone

Parla il commissario: i creditori saranno informati mercoledì prossimo sulle responsabilità della direzione. Mentre la lotta per il marchio non è ancora finita.

Questo contenuto è stato pubblicato il 22 giugno 2002

Al momento dell'incontro, il commissario Karl Wüthrich, metterà le carte in tavola. Lo ha dichiarato lui stesso in un'intervista al settimanale economico "Finanz und Wirtschaft". L'avvocato zurighese presenterà i dati raccolti fino a questo momento con i rappresentanti della "Ernst & Young", la ditta di revisione amministrativa incaricata di analizzare le cause del fallimento.

Dopo il decollo di Swiss, adesso è arrivato dunque il momento di fare ordine con l'eredità in rosso della compagnia di bandiera. Per il commissario che ne ha seguito le sorti per gli ultimi mesi di moratoria concordataria, si tratta di una fase particolarmente delicata.

Al settimanale economico ha affermato il punto centrale della liquidazione: "La commissione di procedura dovrà essere rappresentativa, dando spazio ai creditori, agli istituti finanziari, ai dipendenti, ai fornitori e anche ai rappresentanti delle filiali estere."

Il nome della discordia

La questione se il nuovo marchio Swiss collida con i diritti di Swissair è ancora aperta, ha affermato Wüthrich. La decisione del Tribunale del commercio di Zurigo, secondo il quale non c'è legame tra Swiss e Swissair, sarebbe stata troppo "affrettata".

Il richiamo alla lunga tradizione di Swissair è addirittura entrata nella pubblicità delle prime settimane, dopo il lancio della nuova compagnia. Nei prossimi tempi sarà necessario chiarire, se il valore del nome potrà ancora portare qualcosa alle provate casse dei creditori.

Richieste onerose

Una vera e propria frana di richieste di risarcimento è arrivata all'ufficio di Wüthrich. Secondo l'amministratore, già il 5 ottobre del 2001, le richieste ammontavano a 38,1 miliardi di franchi. Ma gli attivi disponibili si limitano a 1,6 miliardi.

Del totale, una buona parte, circa 12 miliardi, sono da ricondurre a domande di risarcimento di filiali straniere del gruppo SAir. Altri tre miliardi vengono richiesti da filiali finanziarie del gruppo. Un ulteriore problema è rappresentato dai contratti leasing, contratti prima del grounding e poi disattesi per mancanza di liquidità.

Wüthrich ha ammesso che ci sarà poco da dividere, vista la situazione precaria della massa fallimentare.

Il senno di poi

Wüthrich commenta inoltre la sua esperienza. In particolare ritiene che il codice delle obbligazioni elvetico non ponga regole abbastanza valide per evitare un fallimento di tale portata. La maggior parte delle ditte in situazioni difficili non sono obbligate a virare prima di schiantarsi, prevedendo dei piani di ristrutturazione adeguati.

Il caso di Swissair sarebbe in questo punto l'esempio concreto. Il Mario Corti, il direttore subentrato nella primavera 2001, avrebbe potuto evitare il peggio con delle misure più drastiche.

swissinfo e agenzie

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