Fallaci sotto accusa
Il Centro islamico di Ginevra (CIG) ha sporto querela contro Oriana Fallaci per le «parole razziste» contenute nel suo ultimo libro «La rabbia e l'orgoglio».
Il Centro chiede alla Procura ginevrina di sequestrare il libro e di vietarne la diffusione.
Il contenuto del libro, pubblicato lo scorso dicembre in Italia e in maggio in Francia, è contrario agli articoli 261 e 261bis del Codice penale, afferma giovedì il CIG in un comunicato.
Secondo il suo direttore Hani Ramadan, «la signora Fallaci insulta la comunità musulmana nel suo insieme con parole indegne».
Intervenire per difendere la comunità musulmana
Il «Comitato per il rispetto del diritto dei musulmani», una struttura del CIG creata lo scorso marzo, ha quale missione di intervenire ogni qualvolta la comunità musulmana è vittima di attacchi.
«La comunità ebraica già agisce in questo modo per difendere la dignità dei suoi membri. L'approviamo pienamente e abbiamo deciso di comportarci allo stesso modo», aggiunge Ramadan.
Il comitato chiede che sia promossa un'azione giudiziaria nei confronti della Fallaci e «di tutte le persone che in modo diretto o indiretto sono implicate nella diffusione del libro». Chiede inoltre il sequestro e il divieto di vendita dell'opera.
Processo in Francia
Mentre in Italia il libro di Oriana Fallaci ha venduto un milione di copie e ha ottenuto le critiche, ma anche le lodi della stampa, in Francia è già stato fatto oggetto di un processo.
Un tribunale parigino deve decidere venerdì se disporre l'immediato divieto dell'opera o se passare il dossier ad una corte correzionale. La denuncia in Francia è partita del Movimento contro il razzismo e l'antisemitismo e dalla Lega internazionale contro il razzismo e l'antisemitismo (LICRA).
Una causa legittima
Tornando alla Svizzera francese, Karl Grünberg, segretario generale di SOS Razzismo, giudica legittima la causa inoltrata a Ginevra. "Questo libro va ben oltre il razzismo di Roger Garaudy, un'opera revisionista sanzionata dalla giustizia ginevrina.
Sia SOS Racisme, sia la LICRA stanno valutando come agire in Svizzera nei confronti del pamphlet sotto accusa. Le due organizzazioni stanno valutando sia la possibilità della denuncia, sia quella di una presa di posizione o di un dibattito.
Una discussione che anche Hani Ramadan auspica: "Speriamo che questa causa fornisca l'occasione per un dibattito e permetta di lottare contro l'amalgama fatta da Oriana Fallaci."
swissinfo e agenzie

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