Esportazioni orologiere con il vento in poppa; quasi 16 percento in più in nove mesi
L'orologeria svizzera ha registrato anche in settembre un incremento delle esportazioni. Lo scorso mese ha venduto all'estero per 906,7 milioni di franchi, un livello in crescita dell'11,1 percento rispetto al settembre 1999.
Nel terzo trimestre le esportazioni si sono attestate a 2,417 miliardi di franchi, pari a una progressione del 13,7 percento rispetto al periodo analogo dell'anno passato. Lo indica giovedì la Federazione dell'industria orologiera svizzera (FH) sul suo sito Internet.
Tra inizio gennaio e fine settembre, le esportazioni orologiere hanno segnato una crescita del 15,9 percento, fissandosi a 7,131 miliardi di franchi.
La Federazione si attende che nell'intero 2000 l'export del ramo supererà la soglia dei 10 miliardi di franchi. Nei primi nove mesi sono stati forniti all'estero 21,94 milioni di orologi finiti, circa 600 000 in meno rispetto al periodo corrispondente dell'anno passato.
In calo la domanda di manufatti in platino (meno 42,7 percento) e in argento (meno 27,2 percento). Cresce invece quella di orologi in acciaio (più 13,6 percento) e in oro (più 8,9 percento). Il valore delle esportazioni di queste due ultime categorie è progredito del 21,5 percento e del 16,8 percento rispettivamente.
La domanda si è rafforzata su quasi tutti i mercati. Le progressioni più consistenti sono state rilevate negli USA (più 21,9 percento), il maggiore acquirente di orologi sivzzeri, e in Francia (più 23 percento).
swissinfo e agenzie

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