Esito serrato per l’iniziativa sulle residenze secondarie
In base ai primi risultati e alle proiezioni della SRG SSR, si preannuncia grande battaglia per l’iniziativa ambientalista che mira a limitare la proliferazione di residenze secondarie. Chiaramente bocciata invece l’iniziativa in favore di sei settimane di vacanze per tutti.
Si delinea un risultato di stretta misura per l’iniziativa “Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!”. Secondo le proiezioni disponibili attualmente, l’esito di questo voto si giocherà su una differenza di pochi punti percentuali. L'iniziativa ha intanto già superato lo scoglio dei cantoni: una maggioranza è favorevole.
Risulta invece già ora chiaro che l’iniziativa “6 settimane di vacanze per tutti” sarà bocciata da una stragrande maggioranza dell’elettorato. Soltanto uno svizzero su tre ha approvato la proposta lanciata dalla confederazione sindacale Travail.Suisse, che intendeva ancorare nella Costituzione federale un minimo legale di 6 settimane, contro le 4 attuali.
Respinta anche la nuova legge federale favorevole all’introduzione di un prezzo fisso per i libri. La legge, combattuta da un referendum, ottiene soltanto il sostegno di un elettore su quattro.
Un risultato quasi analogo a quello dell'iniziativa “Sul risparmio per l’alloggio”, che proponeva di concedere agevolazioni fiscali ai depositi a risparmio destinati al primo acquisto di un’abitazione. Anche questa proposta non sembra aver ottenuto i favori dell'elettorato.
Senza soprese il voto sul decreto federale destinato a disciplinare più chiaramente le competenze tra Confederazione e cantoni in materia di giochi in denaro. Circa sei votanti su dieci hanno approvato il progetto elaborto dal Parlamento.
Svendita del paesaggio
Lanciata dall’irriducibile ecologista vodese Franz Weber, l’iniziativa “Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!” propone di introdurre in ogni Comune una quota massima del 20% per le residenze secondarie rispetto al totale del parco immobiliare esistente. Nuove abitazioni secondarie sarebbero quindi già ora vietate in circa un quinto dei Comuni svizzeri, in cui questo limite è già superato.
L’iniziativa si prefigge di arrestare la crescente deturpazione del paesaggio e, in particolare, la svendita delle regioni alpine. La necessità di regolamentare maggiormente l’urbanizzazione e di frenare la devastazione della natura è riconosciuta da quasi tutti in Svizzera. Non vi è quindi da stupirsi, se la proposta ha raccolto inizialmente grandi consensi – e non solo tra i simpatizzanti dei verdi e della sinistra.
Nelle ultime settimane, le sue chance di successo si sono tuttavia alquanto indebolite: gli ambienti economici e i rappresentati del centro e della destra hanno infatti moltiplicato gli sforzi e la loro presenza mediatica per lottare contro il progetto ambientalista. Ai loro occhi, l’iniziativa è troppo rigida e avrebbe conseguenze economiche e sociali catastrofiche, soprattutto nelle regioni turistiche, fortemente dipendenti dallo sviluppo edilizio.
Gli svizzeri non vogliono più vacanze
Risultato invece senza discussioni per l’iniziativa “6 settimane di vacanza per tutti”, lanciata dalla confederazione sindacale Travailsuisse e sostenuta dalla sinistra. Soltanto un elettore su tre si è espresso in favore di questo testo, che chiedeva di ancorare nella Costituzione federale un minimo legale di 6 settimane di vacanze, contro le 4 attuali.
L’esito di questo voto susciterà probabilmente una certa sorpresa all’estero, ma era invece scontato in Svizzera. Negli ultimi decenni il popolo svizzero ha infatti bocciato regolarmente delle proposte volte ad aumentare il numero di giorni di vacanze o a ridurre l’orario lavorativo settimanale. L’ultima volta nel 2002, quando il 75,6% dei votanti avevano respinto l’introduzione di una settimana lavorativa di 40 ore.
Respinta l’iniziativa sull’alloggio
Ha ottenuto più consensi, ma non sufficienti per superare la prova delle urne, l’iniziativa popolare “Sul risparmio per l’alloggio”, che mirava ad accordare agevolazioni fiscali ai depositi a risparmio destinati al primo acquisto di un’abitazione o al finanziamento di misure di risparmio energetico e di protezione dell’ambiente.
Con questo progetto, sostenuto dai partiti di centro e di destra, si intendeva dare ad un maggior numero di persone la possibilità di accedere alla proprietà immobiliare. In Svizzera soltanto il 40% dei cittadini sono proprietari del loro alloggio, una delle quote più basse a livello europeo. Contro l'iniziativa si era schierata invece la sinistra e l’Associazione svizzera inquilini, per le quali le misure favorirebbero soltanto una minoranza di persone.
No al prezzo fisso dei libri
Il popolo svizzero ha affossato questa fine settimana anche la nuova legge federale per un prezzo fisso dei libri, che era combattuta da un referendum sostenuto dal Partito liberale radicale, dall’Unione democratica di centro e da grandi catene di distribuzione.
Agli occhi dei suoi sostenitori, la nuova legge avrebbe permesso di sorvegliare in modo più efficace l’evoluzione dei prezzi, notevolmente più alti rispetto all’estero, e di proteggere meglio gli interessi degli autori e delle piccole librerie. Per il comitato referendario, le nuove disposizioni legali avrebbero fatto invece aumentare ulteriormente il prezzo dei libri in Svizzera e avrebbero costituito un’ingerenza inaccettabile nell’economia di mercato.
Sì al disciplinamento dei giochi in denaro
Come traspariva dai sondaggi, si delinea una chiara approvazione per il decreto federale volto a meglio disciplinare i giochi in denaro – case da gioco, lotterie, scommesse sportive, ecc. – e a ripartire più chiaramente le competenze tra la Confederazione e i cantoni. Contro questo progetto si era espresso soltanto il Partito evangelico, che non reputava ancora sufficienti le misure previste per lottare contro la dipendenza dal gioco.
In base alla proposta elaborata dal Parlamento, gli introiti delle imposte prelevate dai guadagni delle case da gioco continueranno ad essere versati l’AVS/AI, mentre i proventi di lotterie e scommesse sportive saranno destinati anche in futuro a scopi di utilità pubblica.
Votazioni federali
Oltre alle elezioni parlamentari, in programma ogni 4 anni, il popolo svizzero è chiamato fino a 4 volte all’anno alle urne per esprimersi su temi di carattere federale.
In occasione delle votazioni federali, diversi cantoni e comuni sottopongono ai cittadini anche oggetti di carattere cantonale o comunale.
Il tasso di partecipazione alle votazioni federali si è situato negli ultimi 10 anni tra il 27 e il 58%.
Alle votazioni federali partecipano anche gli svizzeri residenti all’estero. Alla fine del 2011, oltre 143'000 cittadini espatriati erano iscritti nei registri elettorali.
End of insertionVoto elettronico
Per votazioni federali dell’11 marzo 12 cantoni hanno offerto la possibilità di votare via internet ad un parte degli aventi diritto.
In 10 cantoni (Berna, Lucerna, Friburgo, Soletta, Basilea Città, Sciaffusa, San Gallo, Grigioni, Argovia, Turgovia) hanno potuto usufruire del voto elettronico soltanto gli elettori che vivono all’estero.
A Ginevra e Neuchâtel, le prove di e-voting sono state estese anche ad una parte dei cittadini residenti nei confini cantonali.
Complessivamente, oltre 122'000 aventi diritto potranno esprimere il loro voto online. Si tratta del 2,4% dell’elettorato svizzero.
L’Organizzazione degli svizzeri dell’estero sta premendo da anni per una rapida introduzione del voto elettronico. Recentemente ha lanciato una petizione, in cui chiede alle autorità di fare in modo che l’e-voting sia accessibile a tutti al più tardi per le elezioni parlamentari del 2015.
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