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UBS, teme deflusso di 40 miliardi di capitali

Il grande istituto bancario elvetico non crede che le concessioni sul segreto bancario svizzero con gli accordi con i Paesi europei possano generare una perdita importante di capitali. Almeno è ciò che è emerso in occasione dell’Investor Day a Londra.

Questo contenuto è stato pubblicato il 16 novembre 2010 minuti
swissinfo.ch e agenzie

Tuttavia, UBS ha già sentito gli effetti delle misure fiscali messe in atto in Europa. Infatti, i clienti dei paesi confinanti e della Gran Bretagna hanno ritirato oltre 20 miliardi di franchi negli ultimi dodici mesi, ha dichiarato Jürg Zeltner, responsabile dell’unità gestione patrimoniale.

Secondo gli analisti, un altro 10% dei circa 320 miliardi di franchi amministrati dalla banca per i ricchi di paesi europei potrebbe seguire lo stesso destino. Per l’istituto, che gestisce complessivamente 2180 miliardi di franchi, questo salasso dovrebbe comunque essere sopportabile, grazie anche al denaro proveniente da altre regioni, dall’Asia in maniera particolare.

Nel terzo trimestre di quest'anno, per la prima volta dopo dieci trimestri, la clientela facoltosa ha portato più soldi all'UBS rispetto a quanti ne ha prelevati, ha rilevato Oswald Grübel, Ceo della banca. Durante la crisi finanziaria e a causa del contenzioso fiscale con gli Stati Uniti, il deflusso di fondi della clientela ha raggiunto complessivamente quasi 400 miliardi di franchi. Il desiderio dei ricchi di discrezione e sicurezza è tuttavia ancora grande e quindi continueranno a far gestire in Svizzera i propri soldi, ha assicurato Grübel.

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