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Standard OCSE: la Svizzera mette il turbo

Entro fine anno, la Svizzera dovrebbe riuscire a sottoscrivere almeno 12 accordi di doppia imposizione secondo gli standard dell'OCSE. È quanto ha annunciato il ministro delle finanze Hans-Rudolf Merz che mercoledì ha ricevuto dal Governo il mandato di avviare dei negoziati in tal senso.

Questo contenuto è stato pubblicato il 06 maggio 2009 minuti

«Sono 23 finora i paesi interessati a sottoscrivere un accordo con la Svizzera secondo gli standard dell'OCSE in materia di assistenza amministrativa in caso di evasione fiscale», ha rilevato il consigliere federale. L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) richiede l'adeguamento di almeno 12 trattati di doppia imposizione per stralciare la Svizzera dalla cosiddetta „lista grigia".

La Confederazione non contesta questa cifra, ha precisato Merz, ma sta cercando di negoziare affinché sia sufficiente una firma a livello ministeriale. «È impossibile ottenere entro fine anno 12 accordi ratificati dal Parlamento», che avrà soltanto due sessioni a sua disposizione. E la probabilità è alta, ha aggiunto il ministro, che contro il primo accordo venga lanciato un referendum popolare.

Il presidente della Confederazione è comunque ottimista sul futuro del dossier: contrariamente ad altri negoziati, infatti, quelli sugli accordi di doppia imposizione seguono l'iter fissato dall'OCSE. «Non c'è molto da discutere, anche se alcuni punti – come il principio di reciprocità – devono ancora essere chiariti», ha concluso.

swissinfo.ch e agenzie

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