Niente crisi crediti in Svizzera
Nel settore creditizio elvetico al momento non sono stati chiusi i rubinetti. Lo sostiene il capo della Segreteria di Stato dell'economia (SECO) Aymo Brunetti.
"Né i sondaggi della Banca nazionale svizzera (BNS), né i nostri contatti con le banche e le aziende" hanno individuato segnali di penuria dei crediti, ha dichiarato il capo economista in un'intervista pubblicata sabato dal periodico economico svizzero tedesco "Finanz und Wirtschaft".
In tempo di rallentamento congiunturale ovviamente la valutazione del potenziale delle imprese e la concessione di crediti perdono dinamica, precisa Brunetti. "Ciò è normale". Tuttavia "le condizioni di credito non sono diventate decisamente più restrittive".
Il capo della SECO riafferma d'altra parte le previsioni di crescita del prodotto interno lordo (Pil) nettamente inferiori all'1% per il 2009. Sull'eventualità di una recessione, invece, "non ci siamo ancora fatti un'opinione".
L'esperto osserva che in Svizzera i settori più colpiti dalla crisi economica sono quelli strettamente legati alle esportazioni, fornitori di beni di investimento in testa. "Anche le esportazioni di servizi bancari ne risentiranno molto".

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