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Buone note dell'OCSE all'economia elvetica

La Svizzera ha resistito bene, se paragonata a livello internazionale, alla crisi mondiale. È quanto emerge dall'ultimo rapporto dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sulla politica economica elvetica.

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 gennaio 2010 minuti

Secondo gli esperti dell'OCSE, le autorità svizzere non possono tuttavia dormire sugli allori: nuove riforme si impongono per consolidare la situazione e rafforzare la ripresa economica del paese. Le conseguenze della recente crisi si faranno infatti sentire a lungo, in particolare a livello di occupazione: la disoccupazione dovrebbe raggiungere quote raramente toccate negli ultimi anni e nel 2011 salirà al 5%.

Il rapido intervento delle autorità per aiutare l'UBS ha contribuito ad evitare un aggravarsi della crisi, sottolinea il rapporto. Proprio a causa dei rischi di un'economia fortemente legata al mondo bancario urgono però nuove riforme a livello di politica monetaria, fiscale e del sistema di formazione.

La Svizzera dovrà in particolare "revocare gradualmente le misure adottate per stabilizzare i mercati finanziari e l'occupazione", "adeguare la regolamentazione dei mercati finanziari" facendo tesoro dell'esperienza della recente crisi, nonché "migliorare il potenziale di crescita a lungo termine dell'economia svizzera".

L'OCSE ha intanto leggermente migliorato le previsioni rispetto allo scorso novembre: nel corso dell'anno l'economia elvetica dovrebbe crescere dell'1% (novembre: 0,9%) e del 2% (novembre: 1,9%) nel 2011.

swissinfo.ch e agenzie

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