Economia in primo piano nei colloqui di Joseph Deiss a Belgrado
La Svizzera vuol essere fra i primi paesi ad affacciarsi sul mercato della Jugoslavia in via di ricostruzione: l'intensificazione dei rapporti economici tra i due paesi è stata fra gli argomenti principali toccati, durante la visita di martedì a Belgrado, dal consigliere federale Joseph Deiss.
Dopo la guerra e il cambio di regime intervenuto lo scorso ottobre, la Repubblica federale di Jugoslavia (RFJ) ha un urgente bisogno di investimenti per rigenerare la sua economia devastata. Una priorità rilevata anche dal primo ministro serbo designato e secondo uomo forte del paese, Zoran Djndjic, che ha avuto con Deiss un incontro fuori programma.
Deiss, primo ministro degli esteri elvetico a recarsi a Belgrado dopo Flavio Cotti nel 1996, ha annunciato, al termine di un incontro con il suo omologo Goran Svilanovic, che i due paesi avvieranno trattative in vista di diversi accordi per facilitare il commercio e gli investimenti.
In particolare, sarà messo a punto un accordo di doppia imposizione fiscale. È già stata raggiunta un'intesa in base alla quale la Jugoslavia da aprile godrà della clausola doganale preferenziale, che si applica ai paesi in via di sviluppo. Berna e Belgrado collaboreranno pure in seno alle istituzioni di Bretton Woods. La RFJ è infatti entrata a far parte del gruppo guidato dalla Svizzera nel Fondo monetario internazionale.
Tutti gli interlocutori di Deiss, da Kostunica a Djindic, al primo ministro federale Zoran Zizic, hanno ringraziato Berna per l'aiuto non discriminatorio fornito durante la guerra. La Svizzera si è impegnata in particolare, insieme a Russia, Grecia e Austria, nel progetto «Focus» a favore della popolazione civile serba durante gli attacchi aerei della Nato.
Dopo l'aiuto urgente, la Svizzera vuole ora assistere la Jugoslavia nell'opera di ricostruzione. Nei prossimi tre anni stanzierà a tal fine 50 milioni di franchi. Il ripristino della rete elettrica figura tra le priorità. La Confederazione contribuisce pure a rimettere in sesto edifici scolastici e ospedali.
Deiss e Svilanovic hanno discusso anche dell'ammodernamento delle istituzioni jugoslave. In una dichiarazione di intenti, Berna si dice pronta ad aiutare il Ministero degli esteri di Belgrado in questioni di formazione ed equipaggiamento. I due ministri hanno inoltre riattivato l'accordo di riammissione concluso tra i due paesi nel 1997 e congelato durante la guerra. Esso permetterà in particolare a 400 serbi non autorizzati a restare in Svizzera di tornare nella RFJ.
Deiss ha infine auspicato una collaborazione tra Jugoslavia e Tribunale penale internazionale dell'Aia (Tpi) per i crimini di guerra. «La reazione è stata positiva», ha detto alla stampa. Per pura coincidenza, la sua visita a Belgrado coincideva con quella della procuratrice generale del Tpi, Carla Del Ponte.
swissinfo e agenzie

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