Dalle urne una vittoria del governo
Le sette iniziative affondate senza esitazioni. Un segnale favorevole al governo, uno schiaffo per la sinistra.
Come voleva anche il parlamento, il popolo approva invece la riforma dell'esercito e della protezione civile. Buono il tasso di partecipazione con il 48,3%.
Esercito XXI ha fatto il pieno di consensi in tutti i cantoni, con percentuali di «sì» che sono risultate molto simili nelle tre aree linguistiche. I dati definitivi indicano che la legge militare è stata approvata con 1'717'167 voti (76 per cento) contro 543'050. Una sorte analoga ha conosciuto la legge federale sulla protezione della popolazione e sulla protezione civile, che ha raccolto 1'827'384 voti favorevoli(80,5 per cento) e 442'828 contrari.
Sette iniziative, sette bocciature
Delle sette iniziative sottoposte al voto, il migliore risultato è stato fatto segnare da «moratoria più», che voleva impedire per un periodo di dieci anni la costruzione di nuove centrali nucleari.
Su scala nazionale la proposta è stata bocciata con 1'341'512 voti (58,4 per cento) contro 955'593. Basilea Città e Campagna si sono tuttavia distanziate dagli altri cantoni e hanno detto di «sì», mentre in Ticino il risultato è stato tiratissimo (50,8 per cento di no).
Basilea Città ha anche accolto l'iniziativa gemella «corrente senza nucleare», che proponeva la disattivazione progressiva degli impianti atomici svizzeri: sul piano nazionale la posizione di netto rifiuto verso l'atomo ha però raccolto scarse simpatie: i voti favorevoli sono stati 783'718 contro 1'540'164 (66,3 per cento).
Per l'iniziativa della salute, volta ad introdurre premi assicurativi calcolati in funzione del reddito, è stata una batosta: l'iniziativa sostenuta da socialisti e da sindacati non è andata oltre il 27 per cento dei consensi, il peggior risultato della giornata: è stata bocciata con 1'681'934 (72,9 per cento) contro 625'570. Il «no» è stato unanime in tutti i cantoni, anche se nel Giura, in Ticino e a Ginevra i dati scaturiti dalle urne sono stati più differenziati.
L'iniziativa «parità di diritti per i disabili» - respinta su scala nazionale con 1'438'779 (62,3 per cento) contro 872'010 - ha trovato terreno fertile solo in Ticino, Ginevra e Giura, dove è stata accolta con percentuali oscillanti tra il 53 e il 59 per cento.
Simile l'esito delle iniziative restanti: quella delle domeniche senz'auto è stata bocciata con 1'460'326 (62,3 per cento) contro 882'303, quella sui posti di tirocinio con 1'564'072 voti (68,4 per cento) contro 723'155 e quella sulle pigioni corrette con 1'540'217 (67,3 per cento) contro 749'262(solo Ginevra l'ha approvata, ma per una manciata di schede).
Buona partecipazione
Notizie confortanti invece per quanto riguarda la partecipazione al voto. Le paure di chi temeva una forte astensione a causa dell'alto numero di temi in votazione, non si sono avverate. Solo nel 1866 i cittadini avevano dovuto votare su un numero così elevato di temi. Invece, il tasso di partecipazione si è attestato su un buon 48,3%. Lo scorso 9 febbraio, con soli due temi in votazione, la partecipazione aveva raggiunto un magro 28%.
swissinfo, Mariano Masserini
In breve
Con i sette nuovi «no» sale a 144 il numero delle iniziative respinte dal 1891, anno in cui è stato introdotto questo strumento di democrazia diretta.
Complessivamente sono state poste in votazione popolare 157 iniziative, di cui solo 13 (pari all'8,3 per cento) hanno saputo conquistarsi la maggioranza dell'elettorato e dei cantoni.
L'ultima iniziativa approvata - che godeva nel 2002 dell'appoggio del governo - è stata quella che ha portato all'adesione della Svizzera all'ONU.
Per ritrovare un altro successo bisogna risalire al 1994 quando il popolo disse di «sì» - contro il parere del Consiglio federale - all'iniziativa delle Alpi.
Fatti e cifre
Bocciate le sette iniziative
Approvata la revisione della legge sull'esercito e la protezione civile
Nessun fossato linguistico
Buona la partecipazione: 48,3%

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