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La società odierna vuole croissants caldi e fragranti per tutto il giorno Keystone Archive

Meglio se fresco e appena uscito dal forno. Ad esaudire i desideri dei consumatori ci pensa la Hiestand, una panetteria industriale argoviese.

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 aprile 2003 - 12:07

Grazie a prodotti congelati che si possono cuocere in breve tempo, la Hiestand si è ritagliata una buona fetta di mercato.

Anno buono il 2002 per la Hiestand: 11,6 milioni di franchi di utile netto (+140%), un utile d'esercizio prima della deduzione d'interessi e imposte lievitato a 24,6 milioni di franchi (+83,6%). Cifre che di questi tempi impressionano, anche se la Hiestand non è immune ai problemi congiunturali e il suo tasso di crescita è stagnante. Il fatturato è aumentato solo del 4%, passando a 301 milioni.

Il segreto di tanto successo? Un procedimento di congelazione industriale che permette di cuocere panini, croissant e compagni in pochi minuti. Grazie a questa trovata la Hiestand è riuscita a diffondere i suoi prodotti un po' dovunque nel mondo.

A cominciare dalla Svizzera, dove - stando alle parole di Renaldo Nanzer, direttore della Federazione svizzera dei panettieri - più della metà delle 2400 panetterie del paese sforna prodotti Hiestand. La ditta argoviese è però presente anche in Giappone, in Asia e in Europa, in particolare in Germania.

Certo, i risultati della società risentono dell'andamento lento dell'economia mondiale, tuttavia presentano dei tassi di crescita superiori alla media del settore.

La ricetta del successo

Si prenda un prodotto surgelato che può essere cotto in tempi brevi: a trarne beneficio saranno i panettieri - che vedranno facilitata la loro opera - ma anche i consumatori - che potranno avere a loro disposizione prodotti di buona qualità in diversi punti di vendita, come le stazioni di servizio.

Una fetta di mercato che Hiestand ha saputo intelligentemente ritagliarsi. Evidentemente l'operazione non avrebbe avuto buon esito se i consumatori non fossero stati soddisfatti della qualità dei prodotti. E i consumatori, loro, sembrano proprio apprezzare il croissant caldo della Hiestand.

«Per i clienti la qualità del pane venduto nei supermercati equivale a quella che si trova in panetteria. Anzi, a volte ritengono che i nostri prodotti siano più freschi. Questo perché li si può preparare in qualsiasi momento della giornata», commenta Michael Schai, portavoce della Hiestand.

Troppo pane al fuoco?

Per Patrick Hasenböhler, analista della banca Sarasin, Hiestand è riuscita a dare una risposta alla voglia di prodotti freschi dei consumatori.

Da qualche mese però, pur rimanendo considerevoli, i tassi di crescita della ditta argoviese sembrano sgonfiarsi. Nel 2002 le vendite sono progredite solo del 4%, un'inezia se paragonato al 45% del 2001 o al 22,6% del 2000.

I problemi congiunturali non sono i soli responsabili del rallentamento della Hiestand. L'impresa elvetica, piccola su un piano internazionale, ha fatto forse il passo più lungo della gamba. «Hiestand è presente su troppi mercati» spiega Hasenböhler «e ciò comporta una dispersione delle sue attività».

Per riprendere in mano la situazione la Hiestand si è alleata con Coop. Entro il 2005 le due aziende dovrebbero aprire insieme una panetteria per prodotti surgelati.

swissinfo

Fatti e cifre

11,6 milioni di franchi l'utile netto realizzato da Hiestand nel 2002 (+140%)
24,6 milioni d'utile d'esercizio prima della deduzione d'interessi e imposte (+83,6%)
301 milioni di fatturato (+4%)

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In breve

Qualcuno teme che il successo dei prodotti preconfezionati di Hiestand possa nuocere ai panettieri tradizionali. Per l'associazione dei panettieri svizzeri però la situazione non è preoccupante. I prodotti Hiestand offrono un complemento alla produzione artigianale, ma non la sostituiscono totalmente.

L'asso nella manica dei panettieri risiede nella loro competenza e professionalità. Chi conosce i trucchi del mestiere offre dei prodotti individualizzati, in grado di attirare l'attenzione dei clienti, almeno tanto quanto il pane fresco di domenica.

Negli ultimi anni il numero delle panetterie non è diminuito in modo sensibile. Quello che si può constatare è un venir meno delle piccole aziende. Anche se il numero di negozi è rimasto sostanzialmente invariato, molti di questi non sono più indipendenti ma filiali di una panetteria più grande.

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