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Crossair-Swissair: per la nuova compagnia aerea saranno necessari miliardi

Keystone

L'UBS ritiene che le necessità di capitali della nuova compagnia che sorgerà dall'unione di Crossair con parte delle attività di Swissair saranno enormi. Lo indica mercoledì la grande banca, dicendosi preoccupata per il forte rialzo del corso dei titoli Crossair in Borsa.

Questo contenuto è stato pubblicato il 10 ottobre 2001

L'incremento verosimilmente deriva da una mancanza d'informazioni sui bisogni di capitali e sui rischi aziendali, osserva la banca. Per il finanziamento degli affari a medio termine si dovrà disporre di un multiplo della somma finora messa a disposizione da banche e Confederazione, rileva l'UBS in una lettera agli ambienti interessati.

Le banche hanno finora assicurato complessivamente un'iniezione di 1,35 miliardi di franchi, la Confederazione ha poi fornito 450 milioni per garantire le attività aeree della compagnia di bandiera fino al 27 ottobre.

Per il momento André Dosé, presidente della direzione di Crossair, sta lavorando alla definizione più dettagliata del piano finanziario e del piano aziendale. L'UBS sottolinea che fin dall'inizio le banche avevano l'intenzione di permettere a una larga cerchia - economia, enti pubblici e salariati - di partecipare all'aumento di capitale o al finanziamento del lancio della nuova compagnia nazionale.

Si sono già verificate alcune manifestazioni di interesse da parte di investitori potenziali, ha detto una portavoce dell'UBS. È però troppo presto per fare nomi, ha aggiunto. Il settimanale economico "HandelsZeitung" ha indicato la società americana di investimento Texas Pacific Group fra i possibili gruppi interessati.

Lo scorso 28 settembre l'azione Crossair era negoziata a 280 franchi, ieri a 310. Il corso del 28 settembre è stato utilizzato per calcolare il prezzo del passaggio a UBS e CS Group della partecipazione del 70,35 per cento che Swissair deteneva in Crossair, in totale 258,8 milioni di franchi.

Diversi i capitoli che si sono aperti nella vicenda Swissair e che proseguono parallelamente. Per quanto riguarda il credito concesso dalla Confederazione a Swissair, la Commissione dell'Unione europea si attende palesemente informazioni ufficiali. Lo ha detto la commissaria ai trasporti Loyola de Palacio.

Mercoledì la de Palacio ha criticato il credito ponte di 450 milioni concesso da Berna alla compagnia di bandiera, ripetendo che Bruxelles ritiene il comportamento elvetico non conforme alle regole valide durante la ratifica dell'accordo bilaterale sui trasporti aerei.

Dal canto loro gli azionisti dell'UBS saranno chiamati a votare per decidere se destituire Marcel Ospel dalla carica di presidente del consiglio di amministrazione. Fondato venerdì sull'onda dell'indignazione popolare per il comportamento dell'istituto nell'ambito della crisi Swissair, il comitato "UBS senza Ospel" in soli cinque giorni ha raggiunto il quorum necessario per proporre l'oggetto alla prossima assemblea generale ordinaria, in programma la primavera prossima. Ospel è ritenuto responsabile del naufragio di Swissair e del danno economico provocato dall'arresto a terra della flotta, subito dopo l'annuncio della richiesta di una moratoria concordataria.

La vicenda sta toccando tutti i settori: l'Unione sindacale svizzera (USS) e i sindacati zurighesi chiedono alla Confederazione di fare il possibile per ridurre al minimo i licenziamenti conseguenti al naufragio della Swissair. L'USS inoltre vuole che venga sospesa la revisione della legge sull'assicurazione contro la disoccupazione per evitare una riduzione del diritto alle indennità per i senza lavoro.

"Bisogna limitare al massimo i danni per le persone interessate e l'impiego in generale", afferma l'USS in un comunicato diramato dopo una riunione svoltasi mercoledì a Berna.

Per effetto "domino" i licenziamenti alla Swissair si ripercuoteranno anche su altre imprese. In questo contesto sarebbe "irresponsabile" ridurre la durata delle indennità di disoccupazione, secondo l'USS. La revisione della legge deve quindi essere rinviata fino almeno all'inizio del prossimo anno.

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