Cordialità tra Berna e Budapest
Concluso mercoledì pomeriggio il viaggio del presidente della Confederazione Leuenberger in Ungheria. Un'occasione per un confronto amichevole.
È stata la prima volta che l'Ungheria ha accolto in via ufficiale un presidente della Confederazione. Una due giorni nella capitale magiara per una serie di incontri iniziati con quello che l'ha visto insieme al suo omologo Ferenc Mádl a discutere di relazioni bilaterali, di integrazione europea, di lotta al terrorismo e di come mantenere la pace nei Balcani.
"Le relazioni tra i nostri due paesi hanno acquistato particolare importanza nella storia recente" ha detto il padrone di casa, ricordando che nel novembre del 1956 circa tredicimila ungheresi in fuga dall'intervento sovietico contro la rivoluzione, trovarono riparo proprio in Svizzera.
Il presidente magiaro ha anche aggiunto che la Svizzera ha avuto un ruolo significativo nel sostenere il processo di democratizzazione in Ungheria, dopo la caduta del regime. La visita di Moritz Leuenberger è il coronamento degli eccellenti rapporti bilaterali che le parti intendono approfondire ulteriormente. Insomma, per Budapest la Confederazione è un partner molto importante.
In sintonia con Mádl, il presidente elvetico ha confermato che i due stati sono vicini dai punti di vista politico, economico e culturale e che la loro cooperazione è destinata ad andare avanti.
Uno spazio anche alla cultura
Per le parti, quindi, i rapporti economici e commerciali hanno ancora un gran potenziale che aspetta di essere sfruttato e anche i loro legami culturali meritano di essere rinforzati. Così, ad esempio, il capo di stato magiaro, spera che l'antenna di Pro Helvetia a Budapest si trasformi in istituto culturale svizzero.
Leuenberger ha dichiarato che, presto, la Svizzera ratificherà un accordo con l'Unione Europea sul libero movimento di persone, accordo che riguarderà anche l'Ungheria dal 2004 se, sarà già entrata a far parte dell'Organizzazione, cosa che Budapest spera vivamente.
"L'Ungheria e la Svizzera non condividono lo stesso percorso verso l'Europa - ha detto Leuenberger - ma difendono gli stessi valori cari all'UE: multiculturalismo, plurilinguismo e difesa delle minoranze.
Pace, federalismo e integrazione
I due presidenti sono per un'Europa federalista, altro punto comune come quello che riguarda la difesa della pace. A nome di tutto il paese il capo di stato svizzero ha espresso soddisfazione nel vedere l'Ungheria, paese che conosce bene le diversità culturali e linguistiche e i diritti delle minoranze, andare a difendere questi valori all'interno dell'Unione Europea.
Il presidente Mádl ha informato l'ospite del processo di integrazione dell'Ungheria nell'Unione. Budapest ha sottoposto la sua candidatura nel 1994 e cominciato i negoziati nel 1998 con un primo gruppo formato da altri cinque paesi. Degli apprezzamenti sostanzialmente positivi risultano dall'ultimo dossier compilato dalla Commissione Europea. Per questo il governo ungherese spera di tagliare il traguardo dell'adesione a pieno titolo fra due anni, per cominciare un nuovo capitolo della storia.
Non è avvenuto invece l'incontro col premier Orban, mentre il discorso all'Accademia delle Scienze sul dialogo interculturale in Europa e la visita al Museo Ebraico, dove sono conservate alcune testimonianze dell'operato di Carl Lutz, l'uomo che, tra il 1944 e il 1945 salvò migliaia di ebrei di Budapest, sono stati tra i momenti più significativi della visita di Leuenberger, conclusasi poco dopo.
Massimo Congiu, Budapest

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