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Contrabbando con l'Austria: Vienna troppo invadente nelle inchieste?

La Polizia federale indaga sul comportamento dei doganieri austriaci: in Svizzera avrebbero incontrato di nascosto persone legate al contrabbando fra i due paesi.

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 marzo 2000 minuti

La polizia federale sta indagando da inizio marzo su numerosi doganieri austriaci, sospettati di aver incontrato in Svizzera - alle spalle delle autorità - informatori appartenenti all'ambiente dei contrabbandieri di armi, sigarette e carne.

Rolf Debrunner del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha affermato oggi - confermando una notizia pubblicata dalla «SonntagsZeitung» - che l'inchiesta dovrà stabilire se la collaborazione tra gli investigatori doganali austriaci e uno straniero residente in Svizzera abbia violato il diritto elvetico.

Il dossier è stato consegnato venerdì al procuratore della Confederazione Valentin Roschacher, che nei prossimi giorni dovrà decidere se avviare una procedura formale, indica la «SonntagsZeitung». Secondo il domenicale, il capo della polizia federale Urs von Daeniken sarebbe intervenuto a Vienna a questo proposito. Anche la consigliera federale Ruth Metzler è al corrente dell'operazione, ha precisato Debrunner.

Secondo il portavoce del DFGP, se il sospetto dovesse essere confermato, gli impiegati doganali rischierebbero il carcere in Svizzera oppure la detenzione in patria per atti vietati in uno Stato straniero. Le autorità straniere intenzionate a compiere atti sul territorio elvetico devono infatti chiedere la necessaria autorizzazione prima di procedere.

La vicenda doganale giunge in un momento poco opportuno per entrambe le nazioni: venerdì prossimo arriverà infatti in visita in Svizzera il cancelliere austriaco Wolfgang Schüssel. In precedenza l'Austria aveva accusato a più riprese Berna di fornire assistenza giudiziaria insufficiente per i reati doganali.


swissinfo e agenzie

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