Congresso straordinario SEI: il sindacato vuol essere la "forza del futuro"
La riforma delle strutture dovrebbe consentire un potenziamento della più grande organizzazione dei salariati della Svizzera.
I circa 300 aventi diritto di voto, convenuti al congresso del Sindacato Edilizia e Industria (SEI) che si è aperto sabato mattina a Berna, sono chiamati ad esprimersi sulla riforma delle strutture 2000, che dovrebbe pure favorire una maggior partecipazione attiva dei membri.
Le modifiche statutarie formulate dall'Assemblea nazionale dei delegati dovrebbero munire il sindacato di strumenti al passo con i tempi, per «affrontare le sfide politiche ed organizzative all'inizio di un nuovo secolo». La necessità di tali innovazioni è stata sottolineata nel discorso d’apertura dal presidente Vasco Pedrina, secondo il quale «organi direttivi democratici con competenze chiare e senza troppe strutture» sono indispensabili per realizzare i progetti del SEI.
All'ordine del giorno dei congressisti figura anche una risoluzione che reclama un nuovo Contratto nazionale mantello per il settore della costruzione, con miglioramenti sostanziali rispetto a quello che scade il 31 marzo prossimo. Al fine di ottenerlo, si esortano non solo i membri del SEI, ma anche tutti i sindacalisti e «gli ambienti progressisti» a battersi, «ricorrendo a partire dal 1. aprile anche allo sciopero».

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