Conclusa la sessione autunnale delle Camere
Nel corso delle ultime tre settimane, al Consiglio nazionale si è riparlato soprattutto d'Europa e di estremismo, mentre uno dei punti forti agli Stati è stata la liberalizzazione del mercato dell'elettricità.
Fra gli altri grossi temi trattati dalla Camera dei cantoni, la questione dell'aborto, che dovrebbe essere autorizzato nelle prime 12 settimane di gravidanza. La camera alta ha pure optato per un'assicurazione maternità con versamento del salario per 8 settimane dopo il parto e ha approvato la legge sul credito al consumo, ma senza fissare un tasso massimo del 15 percento.
Gli Stati hanno pure respinto le iniziative popolari «per una fornitura di medicamenti sicura e volta alla promozione della salute» e «per una maggiore sicurezza stradale grazie alla velocità massima di 30 km/h nelle località, con eccezioni (Strade per tutti)».
I senatori hanno anche bocciato per la seconda volta, nonostante la riconferma espressa all'inizio della sessione dal Nazionale, l'entrata in materia su un controprogetto all'iniziativa popolare «Sì all'Europa!». Lo stesso risulta dunque definitivamente affossato e l'iniziativa, a meno di un poco probabile ritiro, sarà sottoposta da sola a popolo e cantoni (in merito, la votazione finale del decreto che ne chiede la bocciatura si era svolta alla fine della sessione estiva).
Il Consiglio nazionale, sulla base di tre interpellanze urgenti, ha anche tenuto in fine di sessione un dibattito sull'estremismo di destra in Svizzera, fenomeno tornata alla ribalta durante l'estate.
Prima di giungere al traguardo delle votazioni finali, i presidenti delle due Camere hanno espresso preoccupazione e speranza per gli avvenimenti in Jugoslavia, garantendo al p
opolo serbo il sostegno della Svizzera.
Successivamente, con 97 voti contro 50, il Consiglio nazionale non ha voluto dar seguito a una petizione del sindacato Comedia. Conseguenza: i disoccupati non beneficeranno di un regalo dello Stato di 2000 franchi per l'anno 2000.
Con 98 voti contro 79, il Nazionale ha infine deciso di far dietro front sulla proposta di rinviare il dibattito sull'apertura alla concorrenza dell'ultimo chilometro di collegamento telefonico. In merito, la discussione si terrà ancora nella sessione invernale.
La settimana scorsa, accogliendo una mozione d'ordine di Meinrado Robbiani (PPD/TI), la Camera del popolo voleva aspettare che fosse regolato dapprima l'abbandono della partecipazione maggioritaria della Confederazione al capitale di Swisscom. Ora è tornata sui suoi passi, accettando una nuova mozione d'ordine su questo tema, depositata stavolta da Georges Theiler (PLR/LU), favorevole all'esame della sua iniziativa parlamentare in dicembre.
swissinfo e agenzie

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