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Commissione Consiglio nazionale contraria a internamento delinquenti stranieri

La Svizzera non deve creare dei campi speciali di prigionia per gli stranieri che hanno commesso dei reati o si rifiutano di lasciare il paese. La commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale contraria a questa misura.

Questo contenuto è stato pubblicato il 30 giugno 2000 - 16:40

Con 15 voti contro 7, la commissione del Nazionale propone al plenum di non dar seguito ad un'iniziativa del Cantone di Argovia, già approvata dalla Camera alta. L'iniziativa chiede la creazione di appositi «luoghi chiusi e centralizzati d'accoglienza collettiva» per i richiedenti l'asilo e gli stranieri clandestini. In questi centri verrebbero internati coloro che hanno commesso dei crimini o dei reati, oppure ancora che si rifiutano di lasciare la Svizzera, nonostante abbiano ricevuto un ordine di espulsione.

Sempre in base all'iniziativa, la Confederazione dovrebbe assicurare un controllo più severo alle frontiere, se necessario con l'aiuto dell'esercito. Secondo la maggioranza della commissione, questo genere di misure non permetterà di risolvere i problemi legati all'esecuzione dei rinvii di richiedenti la cui domanda è stata respinta. La creazione di centri d'internamento violerebbe soprattutto i principi della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Con 15 voti contro 8, la commissione propone anche di respingere la mozione che chiede la reintroduzione dell'internamento degli stranieri colpiti da un ordine di rinvio. Questa misura era già stata soppressa con l'entrata in vigore della legge sui provvedimenti coercitivi nel settore dell'asilo.

Una minoranza della commissione si è dichiarata molto preoccupata per gli abusi avvenuti nel settore dell'asilo. Ritiene che dev'esserci la possibilità di creare centri d'internamento nel rispetto della convenzione dei diritti dell'uomo.

swissinfo e agenzie

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