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Chiusa l'inchiesta sul sequestro di esplosivi in ambienti estremisti di destra a Berna

Oltre a numerose armi e materiale propagandistico, fra il materiale sequestrato agli skinheads c'era anche una ventina di ordigni artigianali come questi Keystone

La Procura federale ha ora trasmesso il fascicolo alle autorità bernesi. La giustizia cantonale dovrà pronunciarsi su due caporioni skinheads, sospettati d'aver voluto far uso criminale delle bombe che avevano confezionato.

Questo contenuto è stato pubblicato il 22 agosto 2000

All'inizio di maggio, il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) è riuscito a sequestrare una ventina di ordigni esplosivi di fabbricazione artigianale (bombolette di gas per apparecchi da cucina a pressione per montare la panna).

Secondo i periti del Servizio scientifico di ricerca della polizia comunale zurighese, tali ordigni sono molto pericolosi, a causa dell'effetto vulnerante delle schegge.

Nell'ambito di questo ritrovamento, due estremisti di destra, dirigenti dell'organizzazione "Offensiva nazionale", un gruppo di skinheads attivo da anni nella regione di Berna, sono stati arrestati per un breve lasso di tempo. Ambedue hanno ammesso d'aver partecipato alla fabbricazione delle bombe. Uno di loro ha addirittura consegnato un ordigno a terzi, poi ricuperato.

Altre due bombe sono state utilizzate nel corso di esplosioni di prova, in una cava di ghiaia. Finora non sono tuttavia apparsi elementi concreti, che provino l'impiego in attentati di ordigni di simile costruzione, sottolinea il MPC.

L'inchiesta ha comunque permesso di saperne di più sui due skinheads. Nei loro appartamenti è infatti stato trovato e sequestrato materiale vario, come coltelli, bombolette spray, armi da fuoco, tirapugni, proiettili, un apparecchio per scariche elettriche e materiale propagandistico di contenuto razzista.

Uno degli accusati è inoltre sospettato d'aver sparato con un fucile a pompa in direzione della proprietà «Solterpolter», situata nel quartiere bernese del Marzili e abitata da alternativi di sinistra. Il tiratore era pure coinvolto nell'affissione di etichette autoadesive a Hindelbank.

Il Ministero pubblico della Confederazione ha chiuso martedì l'inchiesta giudiziaria e ha trasmesso il fascicolo alle competenti autorità del Cantone di Berna, per inchieste ulteriori e giudizio.

swissinfo e agenzie

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