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Casse malati: no ai premi differenziati

La stragrande maggioranza degli svizzeri boccia la proposta di introdurre premi dell'assicurazione malattie più elevati per gli ultracinquantenni.

Questo contenuto è stato pubblicato il 06 ottobre 2002

È quanto emerge da un sondaggio condotto dall'istituto Isopublic per conto del «SonntagsBlick».

La maggioranza dei cittadini elvetici respinge anche l'idea di premi più cari per gruppi a rischio, come fumatori, alcolizzati, tossicodipendenti, malati o sportivi che praticano discipline estreme.

Contrari anche i giovani

Il 79% del campione rappresentativo di 600 persone, intervistate giovedì e venerdì nella Svizzera tedesca e romanda, ha detto «no» a premi più alti per gli assicurati di più di 50 anni, contro il 15% di sì e il 6% che non ha opinione in materia.

Il progetto di Santésuisse non trova sostegno nemmeno nella classe di età fra i 15 e i 34 anni, che la respinge con il 77% di «no».

No, no e no

Seppur meno sonoramente, con il 58% di «no», viene rifiutata anche l'idea di premi più cari in funzione di rischi.

Fra i sostenitori di premi differenziati, il 17% penalizzerebbe i fumatori, l'8% gli alcolizzati, il 6% gli sportivi «estremi», un altro 6% i tossicodipendenti, il 3% gli ammalati, il 2% gli obesi. I risultati del sondaggio sono stati pubblicati domenica.

I premi aumentano ancora

L'idea era stata formulata la settimana scorsa dall'associazione delle casse malattia Santésuisse.

Venerdì era invece giunto l'ormai tristemente abituale annuncio della ministra dell'interno Ruth Dreifuss concernente l'ennesima stangata dei premi delle casse malati: + 9.6% in media nel 2003.

In quell'occasione, la Dreifuss non aveva mancato di lanciare una frecciata contro la lobby delle casse malati. Nella determinazione dei premi, "bisogna tener conto del reddito, non dell'età: non vogliamo che il potere d'acquisto determini l'accesso alle cure", aveva dichiarato.

swissinfo e agenzie

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